Scandalo doping: traffico di sostanze vietate smantellato tra Rimini e San Marino

Il primo interrogatorio di garanzia è stato tenuto ieri a Rimini

A cura di Glauco Valentini Redazione
10 maggio 2024 09:00
Scandalo doping: traffico di sostanze vietate smantellato tra Rimini e San Marino - Foto di repertorio
Foto di repertorio
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Un’operazione congiunta dei carabinieri italiani ha portato allo smantellamento di una rete di traffico di sostanze dopanti che operava tra San Marino, Rimini e Roma. (Vedi notizia precedente) Dopo un’indagine durata tre anni e partita dall’arresto di un riminese di 51 anni nel 2021, sono state arrestate tre persone e altre 25 sono sotto inchiesta per una serie di reati, tra cui associazione per delinquere, importazione illegale di sostanze dannose per la salute pubblica e riciclaggio. La rete coinvolgeva un laboratorio clandestino dove venivano assemblati farmaci per gonfiare i muscoli e migliorare le performance in palestra.

Le indagini hanno rivelato che le sostanze venivano importate principalmente dalla Cina e assemblate in laboratori clandestini in provincia di Salerno. Successivamente, il prodotto finito veniva trasferito in un magazzino a San Marino e poi distribuito in Italia. Tra le sostanze sequestrate ci sono steroidi anabolizzanti, stimolanti e prodotti per la disfunzione erettile, per un totale di 26 flaconi della cosiddetta “droga dello stupro”, 1.200 fiale di nandrolone, 20 kg di efedrina e 400 kg di principi attivi per la produzione di anabolizzanti, steroidi e ormoni della crescita, oltre a 700mila compresse già confezionate e pronte per la vendita.

L’operazione ha coinvolto oltre 50 carabinieri e personale di Europol per investigare sui profili transnazionali dell’attività criminale. Gli arrestati sono stati sottoposti a interrogatorio di garanzia, mentre il giudice si riserva la decisione sulla loro eventuale detenzione domiciliare. Si tratta di un duro colpo al traffico di sostanze dopanti nel mondo del fitness e della nutrizione, con implicazioni pericolose per la salute pubblica. Il primo interrogatorio di garanzia è stato tenuto ieri a Rimini.

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