Sgombero del Leoncavallo, Sala irritato: “Comune escluso, serve nuova sede nella legalità”

Il sindaco di Milano critica la mancata comunicazione sullo sgombero dello storico centro sociale e accelera sul progetto per una nuova collocazione in via San Dionigi

A cura di Redazione
22 agosto 2025 09:45
Sgombero del Leoncavallo, Sala irritato: “Comune escluso, serve nuova sede nella legalità” - © Ansa
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Lo sgombero del Leoncavallo in via Watteau ha colto di sorpresa il Comune di Milano, rimasto all’oscuro fino alla telefonata del prefetto Claudio Sgaraglia poche ore prima dell’operazione. Il sindaco Giuseppe Sala ha espresso irritazione per l’assenza di coinvolgimento dell’amministrazione, sottolineando il valore storico e culturale del centro sociale, che deve però proseguire “nel rispetto delle regole”.

Il Leoncavallo, fondato nel 1975 e simbolo della scena sociale e culturale milanese, si ritrova ora senza sede. Da tempo Palazzo Marino valuta la possibilità di trasferirlo in un edificio comunale di via San Dionigi, che necessita però di importanti lavori di bonifica e riqualificazione, per un costo stimato fino a 4 milioni di euro.

Il Comune porterà in giunta a breve la delibera per avviare la manifestazione di interesse sull’immobile, cui anche il Leoncavallo potrà partecipare. Intanto, gli attivisti hanno già convocato una manifestazione nazionale per il 6 settembre.

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