Souvenir del ventennio, Gnassi: “Norme in stallo da tre anni"

Dopo il caso dei portachiavi a Rimini, il PD torna a chiedere lo stop alla vendita di oggetti che inneggiano al fascismo

A cura di Redazione
21 luglio 2025 11:51
Souvenir del ventennio, Gnassi: “Norme in stallo da tre anni" -
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 Il recente caso di una coppia di turisti tedeschi che ha segnalato la presenza di portachiavi con il volto di Hitler in una vetrina di Rimini riporta l’attenzione sul commercio di oggetti che richiamano simboli del fascismo e del nazismo. Il deputato  Andrea Gnassi denuncia l’assenza di una legge che ne vieti la vendita e accusa la maggioranza di bloccare due proposte depositate in Parlamento nel 2022, promosse insieme ad Anpi e altre forze politiche, per vietare la diffusione di tali gadget e l’intitolazione di spazi pubblici a gerarchi fascisti. 


La nota stampa di Andrea Gnassi

“Il caso di qualche giorno fa a Rimini, con una coppia di turisti tedeschi in vacanza che si è rivolta alla Polizia Locale per aver trovato nella vetrina di un negozio i portachiavi con la faccia di Hitler è solo l’ultimo in ordine di tempo. C’è chi di recente ha segnalato al comando bottiglie con l’etichetta di Mussolini sui banchi di un supermercato e bene ha fatto l’assessore alla sicurezza a chiedere agli agenti di intensificare i controlli sulla provenienza dei gadget per rendere quantomeno difficile il lavoro a chi li mette in vendita in assenza di una legge ad hoc che ne vieti la commercializzazione. Come Partito Democratico di proposte di legge in materia ne abbiamo presentate addirittura due condivise con l’Anpi e firmate anche da Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e Italia Viva, la 395 e 396 del 19 ottobre 2022, ma, pur incardinate, giacciono in Parlamento da quasi tre anni senza che il governo le inserisca mai nell’ordine del giorno dei lavori. E’ una vergogna!”. Così il deputato Dem Andrea Gnassi, che entra quindi nel merito e incalza: “Con la prima proposta di legge come Partito Democratico abbiamo chiesto di rendere più stringente il reato di apologia del fascismo riguardo alla promozione e vendita di gadget e con la seconda di vietare l’intitolazione di vie, strade e piazze a gerarchi fascisti o della Repubblica di Salò. La maggioranza tiene però fermo l’iter per la valutazione e l’approvazione. Dica chi governa se ritiene che possano fare bella mostra in vetrina e girare nel mondo immagini di effige e busti con i volti di Mussolini e Hitler e consenta soprattutto di poter prendere in considerazione e discutere proposte tenute ferme per oltre metà legislatura”.

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