Spartathlon, 246 km tra caldo, pioggia e vesciche: il riminese Jeky non si arrende
Il 54enne di Novafeltria chiude i 246 km in 31 ore e 11 minuti: quarto italiano al traguardo


Sono stati 23 gli italiani al via della 43ª Spartathlon, la leggendaria ultramaratona di 246 chilometri che collega Atene a Sparta, con 4.000 metri di dislivello da affrontare e un tempo massimo di 36 ore per concludere la prova. Alla partenza, sabato 27 settembre, oltre 300 atleti provenienti da tutto il mondo.
Tra loro anche il riminese Giacomo “Jeky” Alessi, che ha firmato un’autentica impresa: il 54enne di Novafeltria ha completato la gara in 31 ore e 11 minuti, tagliando il traguardo davanti alla statua di re Leonida al 60° posto assoluto e 4° tra gli italiani, molti dei quali costretti al ritiro.

La Spartathlon, che si snoda tra asfalto e sterrato, vigneti e uliveti, ha messo a dura prova i partecipanti con la scalata del Monte Partenio (1.200 metri di quota) e il superamento di ben 75 cancelli orari. La vittoria è andata al ceco Radek Brunner (21:24:35), davanti all’italiano Francesco Perini e al giapponese Yoshihiko Ishikawa.

Per Alessi, qualificatosi grazie ai tempi ottenuti alla Nove Colli, è stata un’esperienza indimenticabile: «In queste gare più che il tempo conta arrivare. È stata un’emozione unica tagliare il traguardo con mio figlio, che mi ha seguito lungo il percorso con l’assistenza. Abbiamo vissuto caldo torrido, pioggia battente e negli ultimi 35 km ho dovuto correre con i piedi martoriati da vesciche, ma ne è valsa la pena. Un’esperienza irripetibile».