Stretta all’anticorruzione, Zelensky irrita Bruxelles e la piazza
Proteste in diverse città ucraine dopo la firma della legge che limita l'autonomia delle agenzie anticorruzione. L’Ue: “Preoccupati, lo Stato di diritto va rispettato”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un disegno di legge che riduce sensibilmente l’autonomia operativa di due agenzie anticorruzione, sollevando forti critiche sia a livello interno che internazionale. A Kiev, oltre 1.500 manifestanti si sono radunati nella giornata di ieri per protestare contro la nuova norma, mentre cortei spontanei si sono registrati anche a Dnipro, Leopoli e Odessa.
La Commissione Europea ha espresso “profonda preoccupazione” per l’iniziativa legislativa. La presidente Ursula von der Leyen ha chiesto chiarimenti al leader ucraino, sottolineando che “il rispetto dello Stato di diritto e la lotta alla corruzione sono elementi fondamentali per l’adesione all’Unione Europea”. Richiami simili sono arrivati da varie capitali europee.
La tempistica della legge appare particolarmente delicata, poiché coincide con il terzo round di colloqui diretti tra Russia e Ucraina a Istanbul. Kiev ha ribadito la richiesta di un “cessate il fuoco completo e urgente”, ma i negoziati restano complessi e faticosi, senza segnali concreti di una svolta imminente.
La doppia pressione, da Bruxelles e dalla piazza, complica la posizione di Zelensky, già alle prese con una guerra logorante e con la necessità di mantenere saldo il sostegno occidentale.