Suicidio assistito negato, donna malata di Sla presenta ricorso urgente al tribunale

"Ho diritto di non essere condannata a soffrire": 44enne campana si rivolge ai giudici dopo il no dell’Asl. È la terza richiesta in Campania

A cura di Redazione
05 agosto 2025 12:47
Suicidio assistito negato, donna malata di Sla presenta ricorso urgente al tribunale - Luca Coscioni © Ansa
Luca Coscioni © Ansa
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Una donna di 44 anni, residente in Campania e affetta da sclerosi laterale amiotrofica (Sla), ha presentato un ricorso d'urgenza al tribunale di Napoli per vedersi riconosciuto il diritto al suicidio medicalmente assistito. Dopo il diniego ricevuto dalla propria Azienda sanitaria locale (Asl), la paziente ha deciso di rivolgersi ai giudici per ottenere una risposta in tempi rapidi.

«Ho diritto di non essere condannata a soffrire», ha dichiarato la donna, le cui parole sono state rese pubbliche dall'associazione Luca Coscioni, impegnata da anni nella battaglia per i diritti dei malati e il riconoscimento legale del suicidio assistito in Italia. Secondo l’associazione, si tratta della terza richiesta formale di questo tipo presentata nella regione Campania.

La vicenda si inserisce nel più ampio dibattito nazionale sull'accesso alla morte volontaria assistita, un tema ancora fortemente divisivo e oggetto di interpretazioni differenti anche tra le autorità sanitarie regionali. Dopo la sentenza della Corte costituzionale del 2019 (caso Cappato-Dj Fabo), il suicidio medicalmente assistito è considerato non punibile in determinate circostanze, ma resta soggetto a rigorosi criteri e valutazioni medico-legali.

La donna chiede ora ai giudici un provvedimento urgente, nella speranza che le venga riconosciuto il diritto di scegliere come porre fine a una sofferenza che considera insostenibile.

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