Tar respinge ricorso: confermato il divieto di gioco d’azzardo vicino alla chiesa
Nonostante le contestazioni, il Tar ha sostenuto la decisione del Comune e della Questura di limitare l’attività di gioco lecito vicino a luoghi sensibili come le chiese


Il Tar ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da Romagna Giochi, società titolare di due sale gioco, che chiedeva di annullare gli atti del Comune e del questore che applicavano il divieto di esercizio dell’attività di raccolta del gioco lecito vicino a “luoghi sensibili”. Questi includono istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali, strutture per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, nel raggio di 500 metri. Il ricorso era rivolto anche alla parrocchia di Maria Ausiliatrice, che si trova a meno di 500 metri da una delle sale. Il Tar ha sottolineato che i provvedimenti sono vincolati e conformi alla Costituzione e alla normativa europea, e sono un mezzo idoneo per contrastare la ludopatia. Ha quindi dichiarato l’inammissibilità dei ricorsi per mancanza di interesse, dato che la parte ricorrente, pur conoscendo i provvedimenti di mappatura, si è limitata a chiedere la proroga del termine di chiusura per poter delocalizzare la propria attività.