Tavoli all'aperto per i locali, c'è la proroga: "Ma servono regole certe: dehors sono qualità e vivibilità"
Preite (Fipe Confcommercio Rimini): "Servono regole certe per programmare e fare investimenti"


Il Governo proroga al 30 giugno 2027 le semplificazioni normative per l'installazione dei Dehors dei pubblici esercizi e locali, venendo incontro a una necessità, per gli esercenti, emersa nei tempi del Covid. Al contempo però rimane una condizione di precarietà normativa, come evidenzia Denis Preite, presidente di Fipe Confcommercio Rimini. Si parla infatti di nuova proroga con scadenza tra due anni, mentre le attività "hanno bisogno di certezze per poter programmare investimenti". Occorre così "una cornice disciplinata e stabile che garantisca non solo la certezza del diritto, ma anche la possibilità di progettare con lungimiranza la gestione delle attrezzature esterne". Il progettare significa investire, anche in modo ingente, ma "il rischio che le regole vengano modificate ogni paio di anni non è sostenibile, né permette di valorizzare appieno attività e spazi pubblici". La Fipe Confcommercio Rimini chiede una cornice normativa sicura. I dehors sono oramai indispensabili: ai tempi del Covid per garantire distanziamento senza dover ridurre in maniera significativa i posti per i clienti, ora sono diventati "un elemento di qualità e vivibilità diffusa: spazi che illuminano le strade, accolgono residenti e turisti, rendono i quartieri e i borghi più vissuti e dunque più sicuri". Dove i dehors mancano "o dove si perde la distinzione tra chi è autorizzato alla somministrazione e chi non lo è, si rischia invece di favorire disordine, abusivismo e degrado". "Ecco perché - sottolinea il presidente Preite - è una scelta coerente e legittima riservare ai pubblici esercizi l’installazione e la gestione dei dehors. Solo così si può garantire che questi spazi continuino a essere presidio di socialità, strumenti di rigenerazione urbana e luoghi di vita per l’intera comunità”.