Telefonata Witkoff–Cremlino, bufera negli Usa
Crescono i malumori repubblicani. Mosca parla di fuga di notizie “inaccettabile”
È polemica negli Stati Uniti per la telefonata del 16 ottobre tra Steve Witkoff, inviato Usa per le missioni di pace, e Yuri Ushakov, consigliere diplomatico del Cremlino. Secondo quanto rivelato da Bloomberg, Witkoff avrebbe suggerito al funzionario russo come presentare a Donald Trump una proposta di pace per l’Ucraina, consigliandogli di lusingare il presidente e di collegare il piano al cessate il fuoco a Gaza.
La bozza discussa — inizialmente di 28 punti, poi ridotta — è stata giudicata troppo favorevole a Mosca e ha suscitato tensioni all’interno del Partito repubblicano. Il deputato Don Bacon ha chiesto la rimozione di Witkoff, accusandolo di essere “al soldo di Mosca”. La Casa Bianca, invece, difende l’inviato sostenendo che si è trattato di normale diplomazia.
Il Cremlino ha definito “inaccettabile” la fuga di notizie, ritenendola un tentativo deliberato di far deragliare il negoziato. Intanto, sul fronte internazionale, il segretario della Nato Mark Rutte ritiene possibile una fine della guerra entro il 2025, mentre l’Ue resta scettica: “Non ci sono segnali che la Russia voglia davvero la pace”.
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