Tensione alle stelle: Trump approva i piani d’attacco, l’Iran minaccia Hormuz
Missili su Israele, Khamenei nel mirino

Il presidente Donald Trump ha dato il via libera preliminare ai piani d’attacco contro l’Iran, ma ha scelto di prendersi del tempo prima di autorizzare l’operazione militare vera e propria. Fonti dalla Casa Bianca riferiscono di una Situation Room divisa, con il Segretario alla Difesa Heghset relegato ai margini del processo decisionale. Il presidente teme un’azione incompiuta e le sue conseguenze sul piano geopolitico e interno.
Vertice diplomatico a Ginevra – Nella giornata di domani, i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito incontreranno il viceministro iraniano Abbas Araghchi a Ginevra nel tentativo di riaprire un canale diplomatico. In parallelo, dalla Cina e dalla Russia giunge un appello congiunto di Xi Jinping e Vladimir Putin: “Serve un cessate il fuoco immediato per evitare un’escalation regionale incontrollabile”.
Lo Stretto di Hormuz a rischio – Teheran ha annunciato l’intenzione di chiudere lo Stretto di Hormuz, crocevia strategico del petrolio mondiale, se dovesse partire un’offensiva americana. Una mossa che metterebbe a rischio la stabilità economica globale e alimenta ulteriormente la tensione internazionale.
Attacco in Israele: colpito un ospedale – Un missile ipersonico di presunta origine iraniana ha colpito un ospedale nel sud di Israele, provocando vittime e decine di feriti. Il governo di Tel Aviv ha definito l’attacco “un crimine contro l’umanità” e ha annunciato rappresaglie. Il ministro della Sicurezza, Israel Katz, ha dichiarato: “Khamenei deve morire”, indicando il leader supremo iraniano come obiettivo diretto della risposta militare israeliana.
Colpito il reattore di Arak, Teheran accusa l'AIEA – Secondo fonti locali, bombe israeliane avrebbero colpito il reattore nucleare di Arak, uno dei punti chiave del programma nucleare iraniano. Teheran accusa l'AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) di essere “complice dell’aggressione”, accusandola di aver fornito informazioni sensibili.
Ucraina: Putin apre, ma detta le condizioni – Sul fronte della guerra in Ucraina, Vladimir Putin si è detto disposto a incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma “solo al termine del negoziato” in corso con i mediatori internazionali. In un colloquio con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, Putin ha ammonito Berlino: “Se invierete i missili Taurus a Kiev, ci saranno gravi conseguenze”.
NATO: verso un accordo sulle spese militari – I Paesi membri della NATO si avviano a sottoscrivere un nuovo impegno sugli investimenti nella difesa. L'obiettivo: portare le spese militari al 5% del PIL entro il 2035. Una mossa che riflette il clima di crescente insicurezza in Europa e Medio Oriente.