Tornano i tedeschi, ma è boom di russi
I turisti arrivati a Rimini da gennaio a maggio di quest’anno sono cresciuti del 4,5% rispetto al 2006. Su 436.704 persone, aumentano del 2,7% gli italiani, ma soprattutto dell’11,2% gli stranieri. La...

I turisti arrivati a Rimini da gennaio a maggio di quest’anno sono cresciuti del 4,5% rispetto al 2006. Su 436.704 persone, aumentano del 2,7% gli italiani, ma soprattutto dell’11,2% gli stranieri. La presenza di stranieri incide sui numeri assoluti per più del 22%; e tornano a crescere i tedeschi (+8,3%), assieme agli svizzeri (+14,5%), ma arrivano soprattutto più turisti dell’est europeo, con i russi aumentati del 29%. Particolarmente fortunato per il numero degli arrivi è stato maggio (+15%), seguito da febbraio (+ 7,8%). Punte definite dall’assessore al turismo del Comune e vicesindaco, Maurizio Melucci, "rimarchevoli". Passando alle presenze, il dato complessivo si attesta su un +0,6%, frutto soprattutto della crescita degli stranieri (+5,4%). Per l’assessore l’incremento è dovuto all’attività dell’aeroporto di Rimini, collegato con prezzi accessibili con 27 città europee. L’obiettivo è raggiungere a fine anno i 470.000 passeggeri. Nonostante questi dati positivi, Melucci non si tira indietro e mette a fuoco alcune criticità su cui il ‘sistema Rimini’ deve lavorare. Sottolinea infatti il consolidamento della crescita del segmento estero, anche su mercati come la Germania che negli ultimi anni avevano penalizzato la Riviera. Tra le conferme anche il traino del turismo fieristico in inverno, e l’anticipo a primavera con i week end. Un trend evidenziato dal fatto che gli arrivi sono superiori alle presenze. Altra conferma poi il valore ("in termini non solo percettivi, ma anche di indotto economico") della politica dei grandi eventi. Tra le questioni da affrontare nel futuro, per Melucci c’é la diminuzione della forbice tra arrivi e presenze, da attuare realizzando progetti per migliorare servizi e qualità urbana. Oltre ad azioni costanti sui mercati esteri, concentrandosi particolarmente su Europa centrale e dell’est, e Scandinavia.