Traffico di droga tra Puglia ed Emilia-Romagna: 24 misure cautelari eseguite dai carabinieri

Da 5 a 10 kg di cocaina al mese: profitti da 200mila euro mensili

A cura di Glauco Valentini Redazione
15 dicembre 2025 08:14
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Arriva fino all’Emilia-Romagna l’inchiesta dei carabinieri di Foggia che ha portato all’esecuzione di 24 misure cautelari, di cui 19 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, è il risultato di una lunga attività investigativa che avrebbe documentato un vasto giro di droga attivo da maggio 2024 ad aprile 2025, con ramificazioni non solo in provincia di Foggia ma anche nel Lazio, in Emilia-Romagna e nel basso Molise. Proprio la presenza di canali di approvvigionamento nel Nord Italia, inclusa l’Emilia-Romagna, avrebbe avuto un ruolo strategico nel rifornimento della rete di spaccio.

Gli indagati, di età compresa tra i 23 e i 61 anni, sono in prevalenza italiani – soprattutto foggiani – ma figurano anche soggetti di nazionalità albanese, georgiana e rumena. Secondo gli inquirenti, il sodalizio criminale si sarebbe avvalso di contatti stabili nel Nord, utilizzando l’Emilia-Romagna come area di passaggio e di collegamento per l’acquisto all’ingrosso della sostanza stupefacente.

L’indagine ha preso le mosse dal monitoraggio di un 36enne di origine albanese, già noto alle forze dell’ordine, considerato il fulcro dell’attività di commercializzazione, in particolare di cocaina, nel territorio foggiano. L’uomo, secondo quanto ricostruito, avrebbe acquistato la droga attraverso canali gestiti da connazionali stabilmente radicati nel Nord Italia.

Il sistema di approvvigionamento avrebbe consentito l’arrivo in provincia di Foggia di tra i 5 e i 10 chilogrammi di cocaina al mese, acquistata a oltre 22 euro al grammo e rivenduta sul mercato locale a prezzi compresi tra 30 e 50 euro al grammo, a seconda delle quantità. I profitti illeciti sarebbero stati stimati in circa 200mila euro mensili.

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