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Troppo grande per l’altalena, scatta la multa: la protesta della madre

La polizia locale contesta l’uso improprio del gioco destinato ai bambini sotto i 12 anni

A cura di Redazione
17 giugno 2025 18:24
Troppo grande per l’altalena, scatta la multa: la protesta della madre - Repertorio
Repertorio
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Al parco Pertini di Rimini, una donna di 34 anni è stata multata dalla polizia locale perché il figlio, 14enne, stava utilizzando un’altalena riservata ai bambini sotto i 12 anni. L’episodio è avvenuto il 28 marzo.

Dal Comune di Rimini precisano che durante un'attività della Polizia Locale, finalizzata al corretto utilizzo di parchi e aree verdi, una pattuglia ha notato il ragazzino utilizzare l'altalena"in modo pericoloso e non idoneo, tale da mettere a repentaglio la sicurezza delle persone e dei beni", visto che erano presenti dei bambini.

Il ragazzo è stato visto "per due volte lanciare in aria l'altalena, sollevandone il sedile fino a farla roteare in alto sull'asta orizzontale dell'altalena stessa" per poi sedersi"spingendosi con tutta forza avanti e indietro".

Uno degli agenti si è avvicinato, spiegando al ragazzo che quello non fosse l'uso corretto dell'attrezzo. A quel punto si è avvicinata la madre, dicendo che in caso di rottura dell'altalena, lei avrebbe ripagato i danni. "Io pago se la rompe", avrebbe ribadito, rispondendo con tono risentito, alle parole degli agenti, che le facevano notare il non corretto utilizzo del gioco da parte del figlio. 

"Alla richiesta di quanti anni avesse il ragazzo, lei stessa rispondeva 14 anni. Dopo qualche attimo di tensione, durante il quale la donna digitava sul cellulare dichiarando di chiamare il marito poliziotto e altri della Questura di Rimini, la situazione si è calmata", spiegano dal Comune di Rimini.

La madre contesta comunque il provvedimento e si dice incredula: “Non faceva nulla di male. Mi sembra assurdo ricevere una multa per questo, mentre in città ci sono problemi ben più gravi come spaccio e criminalità”. Ora sta valutando se pagare la sanzione o fare ricorso, chiedendo un confronto diretto con il comandante della polizia locale per chiarire l’accaduto. 

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