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Turni forzati, mobbing e carichi eccessivi: scatta lo stato di agitazione all’Eurospin di Rimini e Morciano

Sindacati proclamano lo stato di agitazione "a seguito del mancato riscontro da parte dell’azienda alla richiesta di intervento urgente sulle gravi problematiche già segnalate"

A cura di Redazione
26 giugno 2025 10:45
Turni forzati, mobbing e carichi eccessivi: scatta lo stato di agitazione all’Eurospin di Rimini e Morciano -
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Comportamenti vessatori, pressioni indebite, trasferimenti punitivi e violazioni delle norme di sicurezza: sono queste alcune delle gravi criticità che hanno spinto le Organizzazioni Sindacali FILCAMS CGIL Rimini, FISASCAT CISL Romagna e UILTUCS UIL Emilia-Romagna a proclamare lo stato di agitazione del personale dei punti vendita Eurospin Tirrenica S.p.A. di Rimini e Morciano di Romagna.  I sindacati denunciano un clima di lavoro ostile, in particolare per le lavoratrici, e annunciano la possibilità di ricorrere allo sciopero, pur mantenendo la disponibilità al dialogo. 


Di seguito la nota stampa delle organizzazioni sindacali


Le Organizzazioni Sindacali FILCAMS CGIL Rimini, FISASCAT CISL Romagna e UILTUCS UIL Emilia-Romagna, unitamente alle Rappresentanze Sindacali Aziendali, proclamano ufficialmente lo stato di agitazione del personale impiegato nei punti vendita Eurospin Tirrenica S.p.A. di Rimini e Morciano di Romagna.

La decisione si rende necessaria a seguito del mancato riscontro da parte dell’azienda alla richiesta di intervento urgente sulle gravi problematiche già segnalate con comunicazione formale in data 27 febbraio 2025 e ribadite nell’incontro tenutosi in modalità telematica il 17 marzo scorso.

Tra le criticità più gravi riscontrate:

  • Comportamenti vessatori e discriminatori da parte della nuova ispettrice di zona, paragonabili per natura a episodi di mobbing e stalking;
  • Pressioni indebite sulla disponibilità a lavorare nei giorni festivi;
  • Trasferimenti forzati utilizzati come ritorsione nei confronti di chi non si adegua a richieste extra-contrattuali;
  • Controlli eccessivamente invasivi, incluse telefonate ai lavoratori durante le pause bagno;
  • Mansioni improprie assegnate a personale non formato o non idoneo (categorie protette, livelli contrattuali non adeguati);
  • Gestione scorretta dei turni notturni e chiusure di punto vendita in violazione delle regole di sicurezza.

A queste si aggiungono gravi episodi di aggressioni verbali da parte dei clienti ai danni dei lavoratori – spesso donne – causati anche dal sottodimensionamento cronico del personale. Le lavoratrici, molte delle quali madri, denunciano un clima lavorativo ostile e stressante, aggravato da richieste di part time ignorate, mancanza di formazione e una gestione del lavoro orientata unicamente alla massima produttività, a scapito di salute e sicurezza.

L’assemblea unitaria del personale, tenutasi in data 6 giugno 2025, ha espresso con forza il rifiuto di continuare a lavorare in queste condizioni.

In assenza di una risposta concreta da parte della Direzione aziendale entro i termini indicati, le scriventi Organizzazioni Sindacali si riservano di attivare tutte le forme di mobilitazione necessarie, incluso lo sciopero, nel pieno rispetto delle normative vigenti.

Ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo, ma riteniamo inaccettabile il perdurare dell’inerzia aziendale su temi che coinvolgono la dignità, la sicurezza e i diritti contrattuali dei lavoratori.

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