Un capitale umano che scappa: giovani laureati in fuga da Rimini ed Emilia Romagna
Tra le cause anche gli affitti salati, il costo della casa e i salari bassi


Negli ultimi dieci anni, il numero di giovani tra i 18 e i 34 anni che lasciano la provincia di Rimini per trasferirsi all’estero è quadruplicato: da 2 a 8 ogni mille residenti. Lo riferisce la consigliera regionale Emma Petitti. Il 49% di chi parte è laureato. A livello regionale, il dato è simile: 7,8 ogni mille abitanti, ma con punte che superano il 60% di laureati in alcune province. Rimini regge meglio rispetto ad altri territori, ma il trend è comune: l’Emilia-Romagna forma capitale umano, ma non sempre riesce a trattenerlo. Chi ha più competenze, spesso se ne va. Il costo della casa, soprattutto in città turistiche come Bologna e Rimini, insieme a salari più bassi e a un costo della vita elevato, incide sulle scelte di chi vorrebbe restare, ma decide di partire. Intanto l'indice di vecchiaia ha raggiunto quota 188,3 e l’età media è salita a 47,1 anni. Nel 2015, era 44,6: in dieci anni è cresciuta di oltre 2,5 anni, confermando una tendenza costante all’invecchiamento. A Rimini, come in molte province della regione, per ogni ragazzo sotto i 14 anni ci sono due over 65. "Questo squilibrio demografico non è solo un dato statistico: è una sfida strutturale che incide sulle politiche sociali, economiche e territoriali. Senza un riequilibrio generazionale, il sistema rischia di rallentare: meno innovazione, più rendita", evidenzia Emma Petitti, che lancia l'idea di un patto generazionale: "Un progetto condiviso che metta al centro i giovani, valorizzi le competenze, e trasformi il capitale umano in motore di sviluppo, investendo per una società più equa, dinamica e pronta a crescere insieme".
Come primo passo, Petitti lancia la proposta di “un tour regionale nelle imprese, università, centri di formazione e territori, ispirato al modello nazionale di Andrea Orlando, per costruire politiche generazionali più aderenti alla realtà. L’obiettivo: creare le condizioni per cui i giovani scelgano di restare, crescere e investire qui. Casa, lavoro, formazione, rientro: il capitale umano come leva di sviluppo, a partire dall’esperienza di chi lo produce ogni giorno”.