Un fenomeno che sembra impossibile | Le Salse di Nirano, dove la natura sfida ogni logica

Esplora le Salse di Nirano a Fiorano Modenese: vulcani di fango freddo, flora salmastra unica, sentieri accessibili e geologia spettacolare.

A cura di Redazione
15 luglio 2025 10:00
Un fenomeno che sembra impossibile | Le Salse di Nirano, dove la natura sfida ogni logica - Foto: Matulus/Wikipedia
Foto: Matulus/Wikipedia
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Nelle colline di Fiorano Modenese, nel cuore dell’Emilia‑Romagna, si cela uno spettacolo naturale unico: la Riserva Naturale delle Salse di Nirano, istituita nel 1982 come la prima riserva regionale, ora Sito di Interesse Comunitario. Un’area di circa 207 ettari che ospita veri e propri vulcanetti di fango freddo, alti fino a 4 metri, formati da colonne fangose miste ad acque salmastre e gas (soprattutto metano) risalenti dal sottosuolo. Il risultato è un paesaggio lunare di coni argillosi in continuo mutamento, con gorgoglii sottili e sedimenti che si impilano lentamente. Passerelle curate permettono escursioni interpretative in totale sicurezza.

La geologia spettacolare e l’ambiente unico

Le Salse di Nirano nascono grazie al fenomeno del “vulcanismo sedimentario”: acqua salmastra e idrocarburi che risalgono dalle rocce di argilla pliocenica (ex fondo dell’antico Mare Adriatico), creando coni che si formano e si erodono continuamente. Il paesaggio muta a ogni pioggia, con coni che esplodono, si consumano o vengono sostituiti da nuovi. Le salse emettono inoltre bolle di gas e minime quantità di idrocarburi, talvolta visibili come leggere pellicole sul fango.
Notevole è la presenza della Puccinellia fasciculata, pianta tipicamente costiera, unica testimonianza della flora salmastra presente all’interno delle colline modenesi. Questo fenomeno botanico ha motivato la protezione ufficiale nel 1982, distinguendo le Salse di Nirano come la riserva più ampia e complessa in tutta la regione.

Salse di Nirano
Marcobini84/Wikipedia
Salse di Nirano

Il centro visite e i percorsi accessibili

Nel cuore della riserva, il Centro Visite “Ca’ Tassi”, strutturato secondo principi di bioedilizia, offre reception, aree didattiche, auditorium, laboratorio e museo naturalistico. È il punto di partenza per 9 sentieri attrezzati, tutti dotati di passerelle, pannelli informativi e persino percorsi accessibili a persone con disabilità sensoriali.
All’interno della riserva si trova anche Ca’ Rossa, un ecomuseo ospitato in un cascinale ottocentesco restaurato, dove si racconta la storia locale, la cultura contadina, le colture autoctone e i saperi sul paesaggio fango-vulcanico. Percorsi guidati ed escursioni tematiche consentono di esplorare ambienti naturali e geologici lontani dalle rotte turistiche tradizionali.

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