Una stele per Cristina, 32 anni dopo la scomparsa
La madre leggerà una lettera anonima del 1999 che indicava il presunto colpevole, ignorata per anni

A 32 anni dalla scomparsa di Cristina Golinucci, avvenuta il 1° settembre 1992 a Cesena, sarà inaugurata una stele commemorativa il 24 luglio nel giardino del convento dei frati Cappuccini, ultimo luogo dove la giovane fu vista viva.
La madre, Marisa Degli Angeli, parlerà pubblicamente per la prima volta di una lettera anonima del 1999, che indicava Emanuel Boke come responsabile della scomparsa, descrivendo dettagli poi confermati da sue condanne per violenze. All’epoca la missiva fu ignorata dagli inquirenti.
Boke, oggi ricercato a livello internazionale, viveva nel convento nel 1992. Negli anni sono emersi elementi trascurati: ossa ritrovate nel 2010, lavori sospetti in muratura, e scavi profondi nel 1992, tutti in zone collegate al religioso e già citati nella lettera.
La stele, voluta anche dal convento, sarà un simbolo di memoria e di giustizia. Cristina non ha una tomba: «Sarà il nostro luogo per ricordarla», dice la madre.