12.600 abitazioni sfitte a Rimini, Cgil e Sunia chiedono interventi concreti
Dal 5 al 12 dicembre mobilitazione nazionale per denunciare l’aumento degli affitti e la scarsità di case disponibili
CGIL e SUNIA Rimini aderiscono alla settimana di mobilitazione nazionale del SUNIA (5-12 dicembre 2025) per denunciare l’emergenza abitativa, aggravata dalla Legge di Bilancio che ignora il problema. Nel riminese ci sono 12.600 abitazioni sfitte, canoni di affitto in aumento e pochi interventi pubblici, mentre gli sfratti reali restano limitati. Le sigle chiedono misure concrete come la riqualificazione degli alloggi pubblici sfitti, il rifinanziamento dei fondi per affitti e morosità, agevolazioni fiscali e un Piano Casa Straordinario locale. L’azione culminerà nello sciopero generale del 12 dicembre con corteo a Rimini e iniziative informative nei giorni precedenti.
La nota stampa di Cgil e Sunia
CGIL e SUNIA di Rimini aderiscono alla settimana di mobilitazione indetta dal SUNIA nazionale dal 5 al 12 dicembre 2025 per denunciare una situazione che, anche nel nostro territorio, ha raggiunto un livello non più sostenibile. La Legge di Bilancio ignora completamente l’emergenza abitativa e, di fronte a un quadro che peggiora anno dopo anno, si ritiene necessario un segnale forte: la misura è colma, ora servono azioni concrete. Anche per queste ragioni CGIL Rimini scenderà in piazza venerdì 12 dicembre per lo sciopero generale, chiamando lavoratori e cittadinanza alla manifestazione che si terrà dalle 9.30 davanti alla Stazione FS di Rimini, con corteo che culminerà davanti alla Prefettura di Rimini.
Una pressione abitativa senza precedenti
Nel riminese ci sono 12.600 abitazioni sfitte, un patrimonio enorme tenuto fuori dal mercato residenziale. Una scelta singolare per i proprietari, ma dagli effetti collettivi devastanti: mantenere così tanti alloggi chiusi fa crescere artificialmente la domanda, alza i prezzi e contribuisce alla formazione di un vero e proprio “simil monopolio immobiliare”.
Sfratti: cambiare narrazione
Il tema degli sfratti è spesso presentato come prova di insicurezza per i proprietari. Ma i numeri dicono altro: nel 2023 le richieste di esecuzione sono state 1.009, mentre i provvedimenti effettivi solo 147. Un dato che richiede sostegni mirati agli inquilini, ma che non giustifica la scelta di tenere migliaia di abitazioni vuote. Non c’è un’emergenza sfratti; c’è un’emergenza abitativa causata dalla scarsità di offerta.
Affitti troppo alti, anche per effetto dell’ISTAT
I canoni concordati nel nostro territorio non sono stati depurati dagli adeguamenti ISTAT, con un incremento del 12,61% che pesa direttamente sulle famiglie. Il risultato è un mercato più caro rispetto ad altri comuni della stessa area, e un ulteriore ostacolo per chi già fatica a sostenere i costi dell’abitare.
Le richieste nazionali e locali
CGIL e SUNIA Rimini sostengono la piattaforma nazionale SUNIA che chiede:
· Riqualificazione e riassegnazione di 100.000 alloggi pubblici sfitti
· Rifinanziamento del Fondo Affitti e del Fondo morosità incolpevole
· Piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica
· Agevolazioni fiscali per i contratti a canone calmierato
A livello locale chiediamo un intervento deciso per riportare sul mercato una quota significativa del patrimonio sfitto, contrastare le irregolarità e costruire un Piano Casa Straordinario che tenga conto dell’impatto della pressione turistica e della scarsità di offerta stabile.
È il momento di agire
Serve un cambio di passo. Occorrono politiche abitative coraggiose, capaci di garantire alle famiglie un diritto fondamentale che oggi è sempre più negato. SUNIA e CGIL informeranno la cittadinanza riminese martedì 9 dicembre dalle ore 8,30 alle ore 12 davanti alla AUSL di via Circonvallazione occidentale, ai Servizi sociali di via Ducale ed infine nei pressi del mercato coperto.
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