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1400 giornate di degenza in ospedale risparmiate: risultati brillanti del progetto sulle terapie antibiotiche

Un solo giorno di degenza in una Unità operativa di Malattie Infettive costa mediamente intorno ai 500 euro

A cura di Redazione
14 gennaio 2025 16:47
1400 giornate di degenza in ospedale risparmiate: risultati brillanti del progetto sulle terapie antibiotiche -
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La gestione e la somministrazione di terapie antibiotiche infusive, iniziate in regime di ricovero ospedaliero e da proseguire a livello territoriale in ambulatorio o a domicilio, a seconda dei casi.

È lo scopo del programma Opat (Outpatient Parenteral Antibiotic Therapy), adottato in via sperimentale nell’ambito di Rimini e condiviso tra l’U.O. Malattie Infettive, l’U.O. Cure Primarie, le Direzioni Mediche di Presidio e la Direzione Infermieristica e Tecnica, la Farmacia e il Rischio Clinico, con risultati assai significativi.

“Ad oggi, nel primo anno di vita di questo percorso Opat, la forte integrazione con i colleghi territoriali (MMG, infermieri degli ambulatori territoriali, servizio ADI) ci ha consentito di trattare oltre 100 pazienti – spiega Ilaria Contadini (U.O. Malattie Infettive), che coordina il gruppo di lavoro – con risultati eccellenti in termini di guarigione clinica, sicurezza e di soddisfazione dei pazienti”.

“Il 37% sono stati gestiti in assistenza domiciliare e il restante 63% nelle apposite strutture territoriali. In circa il 50% dei casi è stato necessario somministrare la terapia tramite elastomero e sono state risparmiate circa 1400 giornate di degenza. Questo significa che i pazienti sono potuti rimanere al proprio domicilio con i loro cari e nel frattempo altri pazienti hanno potuto usufruire di quel prezioso posto letto per altre cure ospedaliere. Si tenga presente che un solo giorno di degenza in una Unità operativa di Malattie Infettive costa mediamente intorno ai 500 euro. Questi risultati rafforzano la nostra convinzione che il modello OPAT rappresenti una valida possibilità per il futuro della gestione delle infezioni complesse”, chiosa Comandini.

In particolare sono state trattate infezioni delle vie urinarie (44% dei casi), infezioni ossee e articolari (osteomieliti, spondilodisciti, artriti e infezioni protesiche, per un totale del 21% dei pazienti), endocarditi infettive (15%), batteriemie (9%) e altre infezioni (9%). Questo significa che il 29% dei pazienti era seguito dalle Malattie Infettive e il restante 71% dagli altri reparti ospedalieri.

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