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Rimini al quarto posto in Italia per qualità delle mense scolastiche

La nostra città migliora di una posizione nel report di Foodinsider

A cura di Redazione
02 giugno 2022 10:35
Rimini al quarto posto in Italia per qualità delle mense scolastiche -
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Rimini guadagna un'altra posizione e, nel confermarsi per il terzo anno di fila nella top five nazionale, si piazza al quarto posto tra le migliori mense scolastiche italiane. Il risultato è stato certificato dal settimo Rating dei menu scolastici di Foodinsider, presentato ieri (mercoledì 1 giugno) alla Camera dei Deputati.

Lo studio, supportato nel complesso da un'indagine dall'Osservatorio sulle mense scolastiche Foodinsider, ha avuto lo scopo di promuovere e rendere visibili quei modelli di mensa che non hanno l'obiettivo di saziare, ma di nutrire, educare, creare sviluppo economico e sociale nel rispetto dell'ambiente. Quest'anno, in particolare, è stata data grande rilevanza all'applicazione della nuova normativa, i "Criteri Ambientali Minimi", che i Comuni devono inserire nei nuovi bandi prevedendo più biologico, niente cibo processato, niente usa e getta, soluzioni sostenibili e connessione con il territorio.

Rimini si è distinta per la biodiversità dei piatti, per l'equilibrio della dieta, la capacità di elaborare ricette e la qualità delle materie prime, in gran parte biologiche, ma anche per la varietà di pesce, il kilometro zero e le ricette della tradizione.

La grande soddisfazione per il riconoscimento è espresso dall'amministrazione comunale attraverso le parole della vicesindaca Chiara Bellini: "In anticipo sulle indicazioni di legge, Rimini si era già dotata durante il periodo della pandemia sanitaria, di nuove soluzioni attente non solo alla qualità dei cibi, ma anche all'impatto ambientale, alla cura delle ricette, alla dignità delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in tutta la filiera alimentare". Aggiungendo in merito: "Invece di continuare a comprare nuovi contenitori di plastica usa e getta, abbiamo investito nell'assunzione di più personale per la gestione del processo alimentare, perlopiù donne, tra cui diverse incluse in categorie di svantaggio sociale".  Una scelta che, chiosa,"ha pagato nella soddisfazione dei piccoli e delle famiglie e, evidentemente, è stata valorizzata anche a livello nazionale".

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