I rilievi della Polizia

Nuovo femminicidio, Rimini sotto shock. Il sindaco: ‘La pandemia ha corroso i rapporti’

Le riflessioni del primo cittadino e l’invito alle donne a denunciare ogni violenza

La comunità riminese è ancora sotto shock per l'ennesimo femminicidio consumatosi in città. Ieri (sabato 25 maggio) un 47enne ha ucciso la compagna, una 33enne, al culmine di una lite. I fatti di via Rastelli hanno nuovamente acceso i fari su un grave problema, quello della violenza sulle donne. 

"Un altro fatto tragico che si consuma dentro le pareti di una casa e all'interno di un rapporto famigliare", esordisce così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad in una nota. Il primo cittadino ricorda che si tratta del terzo femminicidio avvenuto in città da inizio 2022. "Un'emergenza nazionale, su cui, visti i drammatici numeri in crescita in tutto il Paese sulle violenze verso le donne e per gli omicidi che lasciano senza vita donne,  mogli e figlie, bisogna cominciare a chiedersi quanto i due anni di pandemia abbiano corroso i rapporti privati, famigliari, tra coniugi, elidendo ormai qualsiasi tolleranza e pietà tra persone che un tempo avevano giurato di amarsi", è la riflessione del sindaco, che invita le donne vittime di violenza a denunciare, senza esitazioni. "Non restate in silenzio, cercate aiuto rivolgendovi alle forze dell'ordine o ai centri antiviolenza del territorio", chiosa il sindaco. 

Emma Petitti, presidente dell'assemblea regionale, evidenzia "lo sconcerto e la rabbia" davanti "a episodi disarmanti come questo che continuano a verificarsi nella nostra città come in altre". Un problema, quello "della prevaricazione, dei soprusi, degli abusi e della violenza sulle donne", che "è una ferita aperta della nostra società che abbiamo il dovere di curare e anzi prevenire con ogni mezzo a disposizione". 

Pur riconoscendo il valore del lavoro profuso dalla rete pubblica e privata che opera anche attraverso i centri antiviolenza, per Petitti è necessario "un salto di qualità che ci permetta uno sforzo collettivo, sui servizi e sulla cultura" e fare  "di più sugli uomini rispetto alle politiche di prevenzione e alla cultura di genere, e sulle donne per il sostegno alla rete e alla loro protezione".

Marco Croatti, senatore riminese del Movimento 5 Stelle, esprime "sgomento e dolore", chiedendosi "perché sia successo e soprattutto se la morte di questa madre di 33 anni si sarebbe potuta evitare".  Croatti invita a molticplicare l'impegno istituzionale "accanto  alle donne vittime della violenza maschile" e a investire "maggiormente in prevenzione, anche verso i più giovani, per costruire una società e un domani in cui violenza di genere, violenza domestica e femminicidio siano soltanto terribili ricordi”.

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