È stato messo nei guai da una telefonata anonima, alla polizia locale, di un uomo che lo ha accusato di aver spacciato al proprio figlio. Ieri (giovedì 30 marzo) un 55enne riminese è stato assolto, perché il fatto non sussiste, dall'accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. La stessa Procura aveva chiesto assoluzione per l''uomo, difeso dagli avvocati Alessandro Petrillo e Monica Rossi, arrestato la sera del 23 dicembre 2022. Tutto era partito da quella telefonata, peraltro particolarmente dettagliata: la voce all'altro capo della cornetta riferì, all'operatore della polizia locale, nome e cognome del 55enne e anche il nascondiglio della droga, la sua vettura, parcheggiata nel cortile condominiale. E menzionò anche il tipo di droga: eroina.
Gli agenti, intervenuti con l'unità cinofila, trovarono all'interno dell'automobile una busta della spesa con dell'eroina: scattò così l'arresto del 55enne, che aveva precedenti per reati legati agli stupefacenti risalenti a una ventina d'anni fa.
L'uomo, che si era rifatto una vita e aveva messo su famiglia, negò di aver svolto attività di spaccio. In sede processuale, gli avvocati difensori hanno sviluppato diverse argomentazioni a prova dell'innocenza del proprio assistito. La vettura oggetto della perquisizione era praticamente ferma a seguito di confisca amministrativa disposta per violazioni al codice della strada, ed è stato un testimone a confermare questo fatto, aggiungendo di non aver mai visto il 55enne alla guida del mezzo. All'auto poteva avere accesso chiunque, in quanto il cancello del condominio era rotto. A riprova di ciò, le tre tracce di dna trovate dal consulente nominato dalla difesa: nessuna di esse riconducibili all'imputato. Gli accertamenti sull'eroina, non divisa in dosi, fecero emergere un altro elemento: era un sottoprodotto di questo stupefacente, con un principio attivo molto basso. "Non vendibile al dettaglio", hanno evidenziato gli avvocati, rimarcando anche l'assenza di materiale per il confezionamento dello spaccio e del bilancino generalmente usato dai pusher per preparare le dosi.