Alle 20 il cinema – teatro Astra era già pieno per assistere alla lezione del teologo Vito Mancuso sulla prima parola del decalogo: "Io sono il Signore Dio tuo". Arrivano col panino al sacco per prendere i primi posti e aspettano anche un'ora e mezza prima dell'inizio della serata. E' una situazione che si ripete ogni venerdì sera e che la dice lunga sulla sete di conoscenza e cultura che c'è nel nostro paese e sulla necessità di ascoltare parole profonde e sensate in un tempo di smarrimento colletivo e di volgarità esibite. Mancuso ha iniziato la serata con la spiegazione del termine Dio e del suo valore reale partendo dalla tradizione ebraica, poi con grande passione ha parlato dell'essenza dell'atto religioso affermando che “credere in un Dio vuol dire comprendere la questione del senso della vita. Credere in un Dio vuol dire vedere che i fatti del mondo non sono poi tutto. Credere in Dio vuol dire vedere che la vita ha un senso” . Continua Macuso: “io sono una grande sostenitore della libertà, libero arbitrio compreso, ma non posso evitare di constatare quanto la vita di un essere umano dipenda da una serie di cose a lui esterne, a partire dalla data e dal luogo di nascita, dal corpo e dal carattere che si è ritrovato, dalla forza della natura, dalla logica del potere e dell'economia, dall'amore che lo cattura senza sapere perchè, da mille coincidenze e imprevisti che alcuni chiamano caso, altri destino. Ma caso e destino che sia, c'è una signoria sopra ognuno di noi , che lo si voglia oppure no, che ne si sia consapevoli oppure no. Chiude la serata con le parole di Norberto Bobbio: “Non mi considero né ateo né agnostico. Come uomo di ragione e non di fede, so di essere immerso nel mistero che la ragione non riesce a penetrare sino in fondo, e la varie religioni interpretano in vari modi. Un lungo applauso e un intenso dibattito ha chiude L'appassionante serata.

Misano: successo per la lezione di Vito Mancuso al Teatro Astra
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