Nuova scoperta del ricercatore amatoriale di fossili e minerali Paolo Giordani (nella foto), autista di ambulanza della Croce Verde di Novafeltria. Giordani divenne celebre, tra il 2010 e il 2012, per l'importante ritrovamento in una cava di Secchiano del più grande rettile fossile di Italia, un mosasaurus risalente alla fine del periodo Cretaceo, circa 75 milioni di anni fa, oggi custodito al museo Geologico Capellini di Bologna. A metà marzo Giordani, durante una delle sue ricerche in Alta Valmarecchia, ha trovato in un torrente alcuni esemplari di legno fossilizzato. Si tratta di resti vegetali la cui materia organica è stata sostituita da minerali. Uno degli esemplari, del peso di 22 kg, secondo la stima effettuata dall'esperto Loris Bagli risale a circa 100 milioni di anni fa. Il legno è diventato pietra manganese: all'occhio di una persona non esperta, poteva sembrare un semplice sasso, ma Giordani si è accorto subito di aver trovato qualcosa di interessante. Il professor Bagli, esperto dei siti geologici e paleontologici di Romagna e Marche, ha esaminato il legno fossilizzato e ha confermato l'importanza del ritrovamento. Il legno fossiilizzato potrebbe essere così il pezzo pregiato di un nuovo museo: l'Amministrazione Comunale di Novafeltria è decisa ad allestire un'esposizione di fossili e minerali, in una location ancora da definire. Nel contempo Giordani proseguirà le sue ricerche: la passione per i fossili, nata da ragazzino, lo spinge ancor'oggi a cimentarsi nelle ricerche, dalle due alle quattro volte a settimana.

Valmarecchia, trovato un fossile di legno che risale a 100 milioni di anni fa. Si tratta di una scoperta senza precedenti
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