A Bologna c'è il portico più lungo del mondo | Il mistero svelato degli archi del Santuario di San Luca
Scopri il misterioso portico di San Luca a Bologna: 666 archi, leggende e una funivia dimenticata. Un viaggio tra fede e simbolismo.

Bolognacustodisce un gioiello architettonico e spirituale: il Santuario della Madonna di San Luca. Situato sul Colle della Guardia, è raggiungibile attraverso il portico più lungo del mondo, un percorso coperto che si snoda per quasi 4 km. Ma ciò che rende questo luogo ancora più affascinante è il numero delle sue arcate: 666, cifra che ha alimentato leggende e simbolismi nel corso dei secoli.
Il portico dei 666 archi: simbolismo e realtà
Il Portico di San Luca inizia da Porta Saragozza e si estende fino al santuario, attraversando l'iconico Arco del Meloncello. Composto da 666 arcate, secondo la tradizione, questo numero non sarebbe casuale. Il 666, noto come "numero della bestia" nell'Apocalisse, rappresenterebbe il serpente, ovvero il demonio. Il portico, con il suo andamento sinuoso, simboleggerebbe il serpente che viene schiacciato dalla Madonna, rappresentata dal santuario in cima al colle.
Tuttavia, il conteggio esatto degli archi è oggetto di discussione. Alcuni testi riportano 658 arcate, mentre altri arrivano a 666, includendo anche le arcate non numerate vicino al santuario . Indipendentemente dal numero esatto, il simbolismo rimane potente e affascinante.
Il "miracolo della pioggia" e la devozione popolare
Nel 1433, una primavera insolitamente piovosa minacciava i raccolti di Bologna. I cittadini decisero di portare in processione l'icona della Madonna di San Luca fino al centro città. Secondo la leggenda, non appena l'immagine sacra raggiunse la città, la pioggia cessò improvvisamente, salvando i raccolti . Da allora, ogni anno si ripete la processione, rafforzando il legame tra la città e il santuario.
Curiosità: la funivia dimenticata
Pochi sanno che, tra il 1931 e il 1976, una funivia collegava il Meloncello al Santuario di San Luca. Questo impianto permetteva ai fedeli di raggiungere il santuario senza affrontare la lunga salita del portico. Oggi, restano solo alcuni piloni e la stazione di arrivo, testimoni silenziosi di un'epoca passata.
