A Cesena c'è una biblioteca che nasconde una storia incredibile | Ecco qual è e la sua incredibile storia
Biblioteca Malatestiana di Cesena: prima civica europea, patrimonio UNESCO, codici intatti e visite a lume di candela. Scopri la tua curiosità!

Nel cuore della città di Cesena, in Emilia-Romagna, si trova un gioiello del XV secolo che ha fatto la storia: la Biblioteca Malatestiana, prima biblioteca civica d’Europa, patrimonio UNESCO e scrigno di inestimabili manoscritti. Questo luogo unico racconta non solo il potere culturale dei Malatesta, ma anche la capacità di trasformare la conoscenza in un bene comune.
Un’istituzione rivoluzionaria e pubblica
Fondata tra il 1447 e il 1452 per volontà di Domenico “Novello” Malatesta, signore di Cesena, e progettata da Matteo Nuti, la Malatestiana fu concepita come biblioteca pubblica gestita dalle istituzioni comunali — un primato senza precedenti.
Inaugurata il 15 agosto 1454, la sua Aula del Nuti riprendeva modelli fiorentini, con tre navate illuminate da lucernari naturali, permettendo letture diurna senza candele e limitando così il rischio incendi
Patrimonio intatto e riconosciuto
La Malatestiana è l’unica biblioteca monastica umanistica ad essere arrivata sino a noi intatta, con arredi originali e centinaia di codici antichi.
Sopravvisse alle occupazioni napoleoniche, ai sequestri del XVIII secolo e restò indenne anche durante la Seconda Guerra Mondiale grazie alla tenacia della cittadinanza. Nel 2005 l’UNESCO la inserì nel Registro “Memoria del Mondo”, riconoscendone l’unicità e la conservazione senza alterazioni.
Tradizione viva e iniziative speciali
Oltre alla Malatestiana antica, adiacente si trova la “Malatestiana nuova”, ampliata nel XIX secolo ed equipaggiata con la Classificazione Dewey. Ogni anno, eventi come i suggestivi “Notturnali” a lume di candela offrono un’esperienza unica, permettendo ai visitatori di camminare tra i preziosi codici e i plutei originali.
Curiosità
Sapevi che sulle chiavi dello storico portale d’ingresso è inciso il celebre motto latino:
“Elephas Indus culices non timet”
“L’elefante indiano non teme le zanzare”? Un dettaglio che celebra l’orgoglio della famiglia Malatesta e la loro visione resiliente del sapere.