A rischio 200 posti di lavoro: sindacati lanciano l'allarme per l'Officina Locomotori di Rimini

La Rsu denuncia il mancato rispetto degli accordi del 2019 e del verbale del 2022: “Servono investimenti immediati”.

A cura di Riccardo Giannini Redazione
02 dicembre 2025 17:14
A rischio 200 posti di lavoro: sindacati lanciano l'allarme per l'Officina Locomotori di Rimini - Binari (Repertorio)
Binari (Repertorio)
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Preoccupazione crescente all’Officina Manutenzione Ciclica Locomotori di Trenitalia a Rimini, dove circa 200 lavoratori, tra personale diretto e indotto – rischiano di vedere compromesso il futuro del sito produttivo. La Rsu di impianto, insieme a Filt Cgil Rimini, Fit Cisl Romagna e Uilt Emilia-Romagna, denuncia "la situazione più critica degli ultimi cinque anni", parlando apertamente di rischio per la continuità operativa dello stabilimento. L’officina riminese, evidenziano i sindacati, rappresenta non solo uno dei pochi presidi industriali rimasti all’interno del tessuto urbano, ma anche un punto di riferimento per gli istituti tecnici e professionali della zona, che negli anni hanno trovato nell’impianto una concreta opportunità occupazionale per i giovani diplomati. Un ruolo, questo, che ora rischia di essere messo in discussione.

Secondo quanto ricordato dai sindacati, l’accordo siglato nel 2019 tra organizzazioni sindacali e Trenitalia prevedeva un piano di rilancio dell’impianto attraverso investimenti strutturali necessari ad accogliere nuovo materiale rotabile di ultima generazione. L’officina, infatti, presenta un layout considerato obsoleto per la manutenzione dei treni a composizione bloccata, oggi sempre più diffusi nella flotta. L’intesa prevedeva inoltre il mantenimento dei livelli occupazionali, con il ricambio del personale in uscita per pensionamento, così da garantire stabilità e continuità alle attività.

Durante l’ultimo incontro del 24 novembre, Trenitalia avrebbe però comunicato l’impossibilità di effettuare gli investimenti programmati e di confermare i livelli occupazionali, disattendendo non solo gli impegni del 2019 ma anche quanto scritto nel verbale sottoscritto in Prefettura a Bologna il 6 maggio 2022. Una posizione che, secondo le sigle sindacali, mette a rischio il futuro dell’intero stabilimento e delle 200 famiglie che da esso dipendono.

"Alla luce delle gravissime mancanze aziendali – affermano le organizzazioni sindacali – siamo costretti a mettere in atto tutte le iniziative necessarie per tutelare un impianto strategico per la città e per l’occupazione locale".
I sindacati chiedono "interventi immediati" e l’avvio degli investimenti strutturali promessi, insieme alle assunzioni previste dagli accordi, per garantire un futuro a un sito produttivo che "ha segnato la storia della città di Rimini".

Le segreterie regionali delle organizzazioni sindacali hanno già chiesto un incontro urgente in Regione Emilia-Romagna con Trenitalia e gli assessori competenti. L’auspicio, concludono i rappresentanti dei lavoratori, è che il tavolo possa essere convocato al più presto, vista la gravità della situazione.

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