A un anno ritrova l'udito con l'impianto "smart": intervento da record in Regione
Ogni anno in Emilia Romagna nascono in media 121 bambini affetti da sordità


Un impianto cocleare intelligente di ultima generazione è stato inserito con successo su un bambino di appena un anno dall’équipe della Struttura Dipartimentale di Audiologia e Otochirurgia di Reggio Emilia – Castelnovo né Monti, diretta da Giovanni Bianchin. L’intervento, eseguito lo scorso luglio, rappresenta una delle prime applicazioni in Emilia-Romagna e in Italia di questo dispositivo innovativo, capace di integrare prestazioni uditive avanzate con le moderne tecnologie digitali. Il piccolo paziente, dimesso dopo pochi giorni, è in ottime condizioni.
Il nuovo impianto cocleare “smart” si distingue per la presenza di una memoria interna che consente di immagazzinare le mappature uditive personalizzate di ciascun paziente, garantendo così un ascolto su misura e una continuità delle prestazioni anche in caso di sostituzione del processore esterno. Il dispositivo è inoltre predisposto per aggiornamenti tramite applicazioni dedicate, segnando un salto di qualità nella gestione delle sordità infantili e non solo.
«L’intervento eseguito a Reggio Emilia – ha dichiarato l’assessore alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi – è un tassello importante per il futuro della sanità pubblica emiliano-romagnola, sempre più tecnologica e inclusiva. Grazie a questo risultato, l’Ausl IRCCS di Reggio Emilia conferma il proprio ruolo di avanguardia nella correzione della sordità infantile».
Il dottor Bianchin ha sottolineato come la chirurgia degli impianti cocleari richieda la collaborazione di un’équipe multidisciplinare che include anestesisti pediatrici, audiologi, logopedisti e tecnici specializzati: «Sono oltre trentacinque anni che a Reggio Emilia pratichiamo questa attività, con risultati sempre più incoraggianti. L’attivazione della sede chirurgica di Castelnovo né Monti ha permesso un ulteriore incremento delle possibilità di trattamento».
L’intervento si inserisce in un percorso di diagnosi e cura che prende avvio già alla nascita. Dal 2012, in Emilia-Romagna è attivo lo screening uditivo neonatale universale, grazie al quale i deficit uditivi congeniti possono essere individuati tempestivamente, permettendo interventi precoci e mirati. Nel 2023, nella regione sono nati 99 bambini con ipoacusia, di cui circa il 10% con forme profonde bilaterali: proprio questi piccoli pazienti vengono avviati a percorsi riabilitativi con impianto cocleare.
Reggio Emilia si conferma così centro di eccellenza non solo per l’ipoacusia pediatrica, ma anche per la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde. Non a caso, a Castelnovo né Monti ha sede la Federazione Nazionale Sport Sordi, che richiama periodicamente ragazzi ipoacusici da tutta Italia.