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Addio Bobo Botticelli, il calcio locale piange la scomparsa dell'allenatore: "Amico di tutti, ma si faceva rispettare"

Addio a Bobo Botticelli, scomparso all'età di 63 anni. Prima calciatore, poi allenatore

A cura di Redazione
10 marzo 2025 14:57
Addio Bobo Botticelli, il calcio locale piange la scomparsa dell'allenatore: "Amico di tutti, ma si faceva rispettare" - Roberto Bobo Botticelli
Roberto Bobo Botticelli
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L’Alta Valmarecchia piange la scomparsa di Roberto Botticelli, da tutti conosciuto come Bobo: è stato protagonista del calcio locale sia come calciatore, che come allenatore. Originario di Secchiano, aveva 63 anni e lascia moglie e due figlie. I suoi nipoti, Filippo Baldinini e Francesco Baldinini, hanno giocato a buoni livelli: il primo è stato capitano del Santarcangelo in C e oggi porta la fascia del Novafeltria, il secondo è cresciuto nelle giovanili dell’Inter e disputato diverse annate in D ed Eccellenza.

Persona di grande compagnia, uomo schietto ed estroverso, Bobo Botticelli da allenatore aveva una grande cultura del lavoro, sapeva trasmettere carica e passione. Il suo percorso sulla panchina è partito dal settore giovanile, poi nel biennio 2001-2003 ha guidato il Secchiano in Seconda Categoria, mettendo le basi per la squadra che sotto la gestione del presidente Rosati ha disputato tre campionati di livello in Prima Categoria, prima della fusione con il Novafeltria avvenuta nell’estate 2008. Nel 2003-2004 Bobo è ripartito dalla Juniores del Novafeltria, passando poi alla prima squadra gialloblù nel 2004-2005, subentrando in corsa a Fabio Baschetti, rimanendo anche nel campionato successivo.

Due anni a Sant’Ermete, poi a Talamello, prima di rimettersi in gioco a Pietracuta, conquistando una doppia promozione dalla Seconda Categoria alla Promozione. Un risultato storico che ha permesso a Bobo di entrare ulteriormente nel cuore dei tifosi, che lo chiamavano lo “Special”, da Special One, soprannome di Mourinho, allenatore dell’Inter: la squadra della quale Roberto era tifosissimo.

“Bobo era un amico, uno da baracca, una persona vera e genuina: aveva una sola parola e quella parola la manteneva sempre”, lo ricorda Sandro Conti, direttore sportivo del Pietracuta. “Aveva il carattere perfetto come allenatore: amico con tutti, ma si faceva rispettare. Gli volevano bene tutti”. Dopo aver vinto due campionati di fila con il Pietracuta, ha preso un anno sabbatico, per poi tornare in pista per rilanciare il Novafeltria, dopo un anno a Verucchio. E a Novafeltria ha chiuso la sua carriera da allenatore, svolgendo anche compiti dirigenziali.

“Era una bravissima persona e un bravissimo allenatore, una persona genuina e leale”, il ricordo di Piero Gambuti: Botticelli allenava i Giovanissimi nella Junior Valmarecchia, prima di passare al Secchiano. “Quei tempi mi disse: ho bisogno di un terzino. E io gli dissi: non possiamo fare mica calciomercato. Questo per fare capire la passione che avesse per questo sport. Amava tanto lavorare con i giovani”.

“Aveva una passione incredibile. Mai vista una persona in questo ambiente con questa passione. Ci metteva e ci trasmetteva una carica pazzesca“, commenta Gianluca Zucchi, suo capitano nel Novafeltria. “In qualche allenamento l’ho anche sostituito per motivi di lavoro, per me è stato un onore: il fatto di essere stato chiamato, il vedere la sua fiducia mi ha dato una grande soddisfazione”.

La redazione di altarimini.it si unisce al cordoglio per la scomparsa di Bobo Botticelli e porge le proprie condoglianze alla famiglia.

Riccardo Giannini

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