Aggressione all’autogrill di Lainate: quattro indagati, tra cui l’uomo con la kippah
Le accuse sono di percosse e lesioni aggravate dall’odio razziale. L’indagine chiarirà le responsabilità tra versioni contrastanti

Ci sono quattro persone indagate per l’aggressione avvenuta il 27 luglio scorso presso l’autogrill di Lainate (Milano), dove si è verificato uno scontro tra un gruppo di persone di origini palestinesi e una famiglia di turisti francesi di religione ebraica.
Tra gli indagati figura anche l’uomo di 52 anni che indossava la kippah, il primo a denunciare pubblicamente l’episodio e a sollevare l’attenzione mediatica sulla vicenda. A suo carico, come per gli altri coinvolti, le accuse sono a vario titolo di percosse e lesioni aggravate dall’odio razziale.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e affidate alla Digos, mirano a ricostruire con precisione la dinamica dei fatti, anche alla luce delle versioni divergenti fornite dalle due parti. Gli inquirenti stanno acquisendo testimonianze e materiale video per accertare le responsabilità individuali e l’eventuale matrice discriminatoria dell’aggressione.