Nella notte tra il 26 e il 27 marzo 2023 due cinquantenni furono aggrediti in zona Vecchia Pescheria a Rimini. Per i fatti è stato condannato, a 3 anni e 8 mesi, un 28enne peruviano, difeso dall’avvocato Michele Di Viesti. La Sostituta Procuratrice Elena Bonetti aveva chiesto condanna a 6 anni.
Il 28enne era stato individuato in base alle immagini delle telecamere di videosorveglianza: faceva parte di un gruppo, formato da una decina di persone, che si era scagliato contro i due uomini, aggredendoli a calci e pugni e lasciandoli a terra, mentre i passanti allertavano i Carabinieri e il personale del 118 per i soccorsi. La prognosi per i feriti fu di 15 giorni.
L’imputato, identificato come il “capobranco” a distanza di pochi giorni dai fatti, è stato così processato con rito abbreviato per lesioni, porto abusivo di armi e rapina aggravata: nella concitazione infatti era sparito uno smartphone.
La difesa ha negato il ruolo del giovane, contestando la nitidezza delle immagini delle telecamere, e il fatto che sia stato lui a sottrarre lo smartphone a uno degli aggrediti. In sostanza, secondo le tesi difensive, era lì con gli altri, ma senza avere un ruolo attivo.
L’accusa di porto abusivo di armi riguardava invece un altro episodio avvenuto la stessa notte. Il gruppo, infatti, aveva avuto una discussione verbale con alcuni avventori di un bar e alla fine era spuntato fuori, come intimidazione, un coltello: una lama che era passata per le mani anche del 28enne, ma, ha obiettato la difesa, senza che questi ne fosse effettivamente in possesso.