Altarimini

Alluvioni: a Cesena la protesta sul fiume Savio, "meno abbattimento degli alberi, più manutenzione"

Denise Parise; " l’alluvione di maggio 2023 è il risultato di vent’anni di mancata manutenzione del parco del Savio

A cura di Redazione
22 dicembre 2024 10:55
Alluvioni: a Cesena la protesta sul fiume Savio, "meno abbattimento degli alberi, più manutenzione" - La situazione del Savio dopo l'alluvione
La situazione del Savio dopo l'alluvione
Condividi

Una camminata per «comprendere e riflettere sul significato di questa distruzione». Così Claudia Lanzillottie Maria Chiara Bocchini, rispettivamente rappresentante Wwf dei cittadini di Cesena e responsabile della sezione Wwf Forlì-Cesena, hanno definito la passeggiata che si è svolta ieri pomeriggio nel tratto dell’ansa di Ca’ Bianchi, in via Roversano. L’iniziativa ha seguito le numerose segnalazioni dell’associazione ambientalista, tese a dimostrare «come le potature stiano aggravando ulteriormente la situazione dell’alveo del fiume Savio», come ha ribadito Bocchini.

Al centro delle critiche c’era il piano di intervento adottato dall’amministrazione comunale di Cesena: «Il parco del Savio è una riserva naturale – ha precisato Lanzillotti– e come tale dovrebbe essere tutelato al massimo. In realtà, qui non è rimasto nulla di naturale». Le richieste sono state chiare: «Gli abbattimenti devono cessare immediatamente – ha continuato Lanzillotti – si vedono già i primi segni di erosione delle sponde: questo significa che, con le prossime piogge intense, l’acqua scorrerà più velocemente e uscirà dagli argini». «Non parliamo di pulizia – ha aggiunto Bocchini – qui stanno abbattendo alberi secolari di almeno cinquant’anni. Regione e amministrazione devono spiegare le ragioni di questo intervento».

La protesta ha ricevuto il sostegno di una parte dell’opposizione comunale. Tra i presenti e i sostenitori dell’iniziativa c’era anche il consigliere di Cesena Siamo Noi, Denis Parise, già promotore di una interpellanza alla Giunta Lattuca. «Quanto sta accadendo in questo tratto di fiume è un errore. I tagli indiscriminati non servono a nulla: bisogna rimuovere solo la vegetazione secca – ha spiegato – Inoltre, non viene rispettato il regolamento della Regione, che prevede potature fino a 4 metri dall’alveo; qui si sta andando ben oltre, riducendo tutto a pellet». La situazione, che è emersa dopo l’alluvione di maggio 2023, «è il risultato di vent’anni di mancata manutenzione del parco del Savio», ha sottolineato il consigliere. «Con una pulizia periodica, non avremmo cataste di legna che bloccano l’acqua sotto i ponti».

Alla manifestazione era presente anche una delegazione degli “Agricoltori attivi Romagnoli”, un gruppo di coltivatori e aziende agricole nati dopo le problematiche legate all’alluvione del 2023. «Molti cittadini – ha dichiarato Lanzillotti – sono arrabbiati per questa devastazione. Si sentono presi in giro dagli amministratori locali, che, per scopi di consenso politico, invece di ascoltare gli esperti, scelgono la via più facile: abbattere tutto. Una parte della cittadinanza è costretta a vivere sotto minaccia, mentre chiede solo che il fiume venga pulito, senza privarlo della vegetazione ripariale fondamentale per l’assorbimento e il deflusso dell’acqua in caso di piena».

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social