Alzheimer, a Rimini una rete di sostegno diffusa: oltre 1300 persone e famiglie accompagnate nel 2024

"Dal primo Caffè Alzheimer aperto nel 2010 siamo arrivati a una rete diffusa", evidenzia Stefano Vitali, presidente dell'Asp Valloni Marecchia

A cura di Riccardo Giannini Redazione
13 novembre 2025 12:55
Alzheimer, a Rimini una rete di sostegno diffusa: oltre 1300 persone e famiglie accompagnate nel 2024 - Anziano PH REPERTORIO
Anziano PH REPERTORIO
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In provincia di Rimini è attiva una rete integrata di servizi che accompagna e sostiene persone con problemi di memoria o demenza e i loro familiari. Nel 2024 sono state seguite complessivamente 1321 persone e famiglie, grazie a un sistema diffuso di Centri d’Incontro, Caffè Alzheimer, sportelli di ascolto e interventi a domicilio. La rete, nata nel 2010 con l’apertura del primo Caffè Alzheimer a Rimini, si è sviluppata grazie alla collaborazione tra Asp Valloni Marecchia, Associazione Alzheimer Rimini, Ausl Romagna, enti locali, associazioni e professionisti. Oggi conta: 14 Centri d’Incontro (8 nel distretto di Rimini, 5 nel distretto di Riccione e 1 dedicato all’Alzheimer giovanile), 14 Caffè Alzheimer (8 a Rimini e 6 a Riccione) e 5 sportelli memoria gestiti dall’Associazione Alzheimer Rimini

Le attività proposte includono stimolazione cognitiva, reminiscenza, movimento danzato Metodo Hobart®, musica e canto. I familiari ricevono supporto psicologico individuale e di gruppo, oltre a forme di sostegno con volontari ed esperti. Ogni percorso viene calibrato sulle capacità personali, con valutazioni psicosociali regolari.

Nel 2024 gli spazi hanno registrato 1201 colloqui psicologici individuali rivolti ai familiari, mentre supporto domiciliare è stato garantito a 148 persone, con 1148 accessi complessivi. In totale 1318 persone seguite e 2816 prestazioni psicologiche erogate

I numeri che presentiamo oggi – sottolinea Stefano Vitali, presidente dell’Asp Valloni Marecchia - non sono solo statistiche: raccontano la crescita di un impegno che, anno dopo anno, ha saputo trasformarsi in qualità e vicinanza. Dal primo Caffè Alzheimer aperto nel 2010 siamo arrivati a una rete diffusa che nel 2024 ha seguito oltre 1300 persone e famiglie, con migliaia di colloqui psicologici, attività di stimolazione cognitiva e interventi a domicilio. È un percorso che cresce insieme alle famiglie e alle istituzioni, e che dimostra come la memoria e la fragilità possano diventare occasione di coesione sociale e di educazione reciproca”.

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