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Anche Rimini si unisce alla fiaccolata silenziosa per Gaza

L'iniziativa, che si terrà domenica 1° giugno intende denunciare il dramma umanitario e il genocidio in corso a Gaza

A cura di Redazione
30 maggio 2025 17:03
Anche Rimini si unisce alla fiaccolata silenziosa per Gaza -
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Il 1° giugno, vigilia della Festa della Repubblica, il Coordinamento cittadino “L’Ultimo Giorno di Gaza” organizza una manifestazione silenziosa per denunciare il genocidio in corso e chiedere pace per il Medio Oriente.

L’appuntamento è per domenica 1° giugno alle ore 21:00 in Piazza Cavour: si terrà una fiaccolata silenziosa nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Nella notte della democrazia”, promossa dalla giornalista Paola Caridi. L’evento, patrocinato dal Comune di Rimini, rappresenta la terza tappa di un percorso di sensibilizzazione iniziato il 9 maggio con “L’Ultimo Giorno di Gaza” e proseguito il 24 maggio con l’installazione “50.000 sudari per Gaza”.

Tutte le iniziative del Coordinamento sono improntate alla nonviolenza, nella convinzione che questa e il ripudio della guerra siano le uniche vie per costruire la pace.

Un significato simbolico forte

«La vigilia della Festa della Repubblica acquista un significato simbolico potente», spiega il portavoce del Coordinamento. «Celebrare la Costituzione significa attuarla, e l’articolo 11 ci impone il ripudio della guerra. Di fronte a un genocidio che ha causato oltre 50.000 vittime, il silenzio delle istituzioni democratiche tradisce i valori fondanti della nostra Repubblica».

Programma della serata:

  • Ore 21:00: ritrovo in Piazza Cavour con fiaccole e candele
  • Ore 21:25: lettura di poesie e testimonianze da Gaza e momento di riflessione silenziosa collettiva
  • Ore 22:00: spegnimento simbolico delle luci della piazza

Un dramma umanitario sotto gli occhi di tutti

L’iniziativa si inserisce in un momento particolarmente drammatico per Gaza, dove dopo 80 giorni di blocco totale degli aiuti, la distribuzione è stata affidata a contractors militari americani in un piano che l’ONU ha definito “una deliberata opera di distrazione” per distogliere l’attenzione sull’operazione militare israeliana in corso nella Striscia di Gaza. Scene di caos e disperazione si verificano quotidianamente nei centri di distribuzione, mentre la popolazione è ridotta alla fame.

«Come ha scritto Paola Caridi», aggiunge il Coordinamento, «Gaza è allo stremo. Il genocidio del popolo palestinese è la notte della democrazia, di tutte le democrazie inerti. Per questo il 2 giugno invitiamo tutti i cittadini a scrivere al Presidente del Consiglio chiedendo sanzioni immediate contro Israele».

L’importanza della partecipazione civile nonviolenta

«In questo momento storico», sottolinea il Coordinamento, «la partecipazione della società civile è fondamentale. Non possiamo delegare la difesa dei diritti umani solo alle istituzioni. Ogni cittadino che scende in piazza con una candela accesa afferma che la democrazia non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana di resistenza nonviolenta all’indifferenza».

La fiaccolata rappresenta un’opportunità per la cittadinanza riminese di esprimere il proprio dissenso in forma pacifica, nonviolenta ma determinata. «Le precedenti iniziative hanno dimostrato che Rimini sa mobilitarsi quando i valori fondamentali sono in pericolo. Ora più che mai è necessario che la voce della società civile si levi forte e chiara: non in nostro nome si può tollerare un genocidio».

Il Coordinamento invita tutti i cittadini, le associazioni, i gruppi e i singoli che credono nei valori della pace e della giustizia a partecipare:
 «Una candela accesa nella notte può sembrare poca cosa, ma centinaia di candele insieme illuminano le coscienze e mostrano che la società civile non è disposta a rimanere complice del silenzio».

La chiamata della Storia

Di fronte a dichiarazioni come quelle del premier israeliano Netanyahu, che ha recentemente accusato i leader di Francia, Regno Unito e Canada di essere «dalla parte sbagliata della giustizia, dalla parte sbagliata dell’umanità e dalla parte sbagliata della Storia» per aver chiesto la fine delle operazioni militari a Gaza e il riconoscimento dello stato palestinese, diventa ancora più impellente interrogarsi.

È un monito che riguarda tutti: la Storia registra le nostre azioni e ancor più le nostre omissioni. I nostri figli o nipoti ci chiederanno conto di quanto sta succedendo.

Il Coordinamento invita quindi la cittadinanza a riflettere e a scegliere attivamente da che parte della Storia stare: se con chi assiste passivamente al disastro umanitario e al tradimento dei principi democratici, o con chi si impegna per la giustizia, la pace e la dignità di ogni essere umano, in modo nonviolento.

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