Andrea Mingardi a Rimini in Musica: "Balere e dancing, una perdita: qui sono nati i più grandi. Oramai si balla solo brutta musica sugli sdrai"
Andrea Mingardi: il cantautore e musicista bolognese sarà ospite di Rimini in Musica mercoledì 30 agosto


Andrea Mingardi sarà a Rimini mercoledì 30 agosto per Rimini in Musica, rassegna dedicata all’industria musicale a 360° dal ricco programma.
L’artista bolognese, all’Arena Francesca da Rimini, intratterrà presentando il suo ultimo libro, “Così si suonava in Paradiso” e a seguire si esibirà live accompagnato dal pianista e compositore Maurizio Tirelli.
“Così si suonava in paradiso” è un racconto dal sapore autobiografico che descrive sessant’anni di musica dal vivo a Bologna. “Racconto le motivazioni per cui tanti musicisti hanno iniziato a suonare con il rock ‘n’ roll e con il jazz, che allora erano centrali per la città di Bologna, e la grande evoluzione che ha reso Bologna e l’Emilia Romagna il luogo dei musicisti”, racconta l’artista. Ma anche “l’involuzione, con la scomparsa dei musicisti dai palchi”. È in sostanza “la fine della vita live e l’inizio della vita virtuale”. Così “tanti bravissimi artisti hanno perso tante opportunità”.
Il libro di Andrea Mingardi è un atto d’amore verso la musica ma anche un tentativo di capire “quanto siamo stati fortunati” . Non è un inno alla nostalgia, ma è fare storia. “Un sacco di persone dai 40 anni in su sono rimaste orfane e raccontano questo ai ragazzi, che spesso non credono a questi racconti. Non credono che nei locali come il Savioli di Riccione ci fossero nell’arco di una settimana Mina, Celentano, il premio Riccione con Marcello Mastroianni e Sophia Loren. A Rimini il Paradiso e altri locali hanno ospitato i più grandi musicisti”.
E le balere sono diventate dancing, da dancing in grande discoteche, “dove la domenica trovavi due grandi orchestre e poi Fabrizio De André in concerto”. È una “perdita culturale e storica”, che provoca dispiacere “perché è stata rimpiazzata dal nulla”.
Rimini, la città che ospiterà Andrea Mingardi, in passato è stata la patria dei locali da ballo estivi. Le vecchie e iconiche balere, i dancing, appartengono al passato, a un mondo che sembra davvero lontanissimo. Oggi si balla in spiaggia, sui lettini, resiste indefessa qualche storica discoteca per i più giovani. Guardare al passato può sembrare un atto da “boomer”, un facile rifugiarsi nella nostalgia, ma non è così.
“Lucio Dalla ha iniziato nelle balere. Toto Cutugno, scomparso da poco, andava nelle balere di quart’ordine con il gruppo Toto e i Tati. Battisti cantava in un complessivo, I campioni. Sono nati da quell’esperienza lì. A parte Ultimo e qualche altro, oggi è invece così difficile dei cantautori all’altezza del passato“, evidenzia Mingardi.
Ma le speranze non si perdono, perché in fondo “quando vai da un ragazzino che suona la chitarra e ha 16-17 anni, ti dice che ascolta i Led Zeppelin, i Deep Purple” e quindi “c’è qualcosa sbagliato nella comunicazione”: la grande musica attraversa di generazione in generazione e quindi bisogna riportarla al centro, in un periodo in cui spesso i musicisti fanno parlare di sé di tutto, tranne che per la musica.
È un Medioevo che si auspica possa trasformarsi in Rinascimento, usando una calzante metafora espressa da Andrea Mingardi, e il passato in qualche modo indica la via per tornare a sognare ed emozionarsi con la vera musica, non quella “brutta musica” che i giovani ballano sugli sdrai.
Riccardo Giannini