Apprendistato stagionale anche per i liceali minorenni: la "rivolta" partita da Rimini
Il contratto di apprendistato stagionale è ora aperto ai ragazzi minorenni in settori diversi.


Sul fronte del lavoro il contratto di apprendistato stagionale può essere pienamente utilizzato anche dai ragazzi minorenni in settori diversi da quello del percorso di istruzione frequentato, compresi i liceali. E’ quanto ottenuto dalla regione Emilia-Romagna a seguito di un confronto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali: il parere positivo espresso dall’esecutivo permette ai giovani tra i 15 e i 25 anni di essere assunti con un contratto di apprendistato di primo livello.
Proprio nei giorni scorsi aveva fatto discutere l’appello di una mamma di Rimini, rilanciato inizialmente sul Corriere di Romagna, che lamentava l’impossibilità del figlio 16enne di lavorare in estate, come apprendista, a causa di una interpretazione restrittiva della normativa in materia malgrado il bisogno di lavoratori da parte della attività turistiche, in particolare stagionali.
Si tratta, viene spiegato dalla stessa Regione, di “un riconoscimento importante, sia per le famiglie e i giovani, sia per le imprese del settore turistico-alberghiero che da tempo ponevano il tema del lavoro estivo delle ragazze e dei ragazzi; una pratica molto diffusa, soprattutto nella Riviera Romagnola che caratterizza l’esperienza di tanti studenti”. Il chiarimento, viene sottolineato ancora, scioglie “il nodo dell’interpretazione restrittiva della norma, in base alla quale ai giovani che stanno seguendo un percorso di istruzione liceale sarebbe stata preclusa la possibilità di avere una prima esperienza di accesso al mercato del lavoro con il contratto di apprendistato”.
Sulla scia della precisazione chiesta dalla Regione l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha chiarito che il contratto di apprendistato stagionale può essere stipulato anche in settori diversi da quelli del percorso di istruzione frequentato dai giovani studenti, ai quali va data la possibilità di acquisire le competenze organizzative, trasversali, umane e relazionali che possono rappresentare un patrimonio, non solo in relazione agli obiettivi formativi, ma più in generale quale bagaglio esperienziale per il proprio sviluppo professionale.