Assoluzione confermata per Renata Tosi, ma resta aperto il caso sull’incompatibilità
Si è chiuso il contenzioso davanti alla Corte dei Conti, rimane quello tra la consigliera, ex sindaca, e il Comune

La sezione centrale d'appello della Corte dei Conti ha confermato la sentenza di primo grado del 2023, rigettando anche in appello la richiesta di pagamento di danni avanzata da Pmr nei confronti di Renata Tosi. A quest'ultima, sindaca di Riccione all'epoca dei fatti, una decina di anni fa, erano imputati ritardi nella costruzione del Trc. Da qui la richiesta risarcitoria di circa un milione di euro.
Anche il segretario del Pd di Riccione Sabrina Vescovi ha definito l'assoluzione della Tosi "una buona notizia", avendo già auspicato quest'esito del procedimento in Consiglio Comunale, nel 2018, sottolineando che "fare politica usando la via giudiziaria è una strada aberrante e pericolosa che ha l’effetto diretto di deprimere e comprimere il valore di uno dei poteri fondanti dello stato democratico, e di screditare e sfiduciare la politica e i suoi rappresentanti attraverso processi che ancora prima che giudiziari sono mediatici e troppo spesso si concludono con assoluzioni".
L'esito del procedimento alla Corte dei Conti non attiene però alla questione sull'incompatibilità della Tosi con il suo ruolo di consigliera, a fronte del contenzioso che la coinvolge assieme al Comune di Riccione. L'amministrazione precisa appunto che "la causa di cui è stata data notizia nel fine settimana riguardava esclusivamente un procedimento di natura contabile e amministrativa tra la consigliera e Pmr, la società pubblica già denominata Agenzia Mobilità" e che non ci sia collegamento "con le cause civili attualmente pendenti tra la consigliera e il Comune di Riccione".
Per questo l'amministrazione comunale evidenzia che la sentenza non abbia "alcuna incidenza sul procedimento in corso da parte del Consiglio comunale per la valutazione dell'eventuale incompatibilità della consigliera con il suo incarico".
Venendo al merito della questione, l'amministrazione comunale spiega: "La consigliera, in qualità di ex sindaca, ha richiesto e ottenuto il rimborso di 87.135, 13 euro per spese legali sostenute in vari procedimenti penali, procedimenti del tutto differenti dalla causa trattata davanti alla Corte dei Conti per presunto danno erariale. Successivamente, la compagnia assicurativa del Comune ha rifiutato di rimborsare all'Ente tali somme. La motivazione principale è che gli esiti delle sentenze dei vari procedimenti non soddisfacevano i requisiti per la copertura assicurativa, ovvero l'assoluzione o l'archiviazione, come indicato dalla normativa vigente".
L'amministrazione ha avviato un'azione giudiziaria "a fronte del mancato rimborso delle somme anticipate alla consigliera". Da qui, in presenza di una lite pendente tra consigliera e Comune, "il Consiglio comunale ha avviato la procedura per la valutazione dell'eventuale causa di incompatibilità". Il Comune di Riccione ha richiesto un parere al Ministero dell'Interno "che ha
ritenuto non sussistenti esimenti, specificando che le controversie in corso non sono collegate all'esercizio del mandato amministrativo, ma attengono a responsabilità di natura personale. Tale parere, è importante precisarlo, non ha carattere obbligatorio né vincolante ma è comunque stato richiesto dall'amministrazione comunale".
Il caso approderà in Consiglio Comunale, ma ora è tutto fermo: questo dopo la richiesta, da parte della Tosi, di un nuovo parere del Ministero dell'Interno.