Astensione degli avvocati a Rimini per denunciare il sovraffollamento e le criticità delle carceri

Il sovraffollamento degli istituti penitenziari ha raggiunto livelli insostenibili

A cura di Redazione
17 febbraio 2025 17:46
Astensione degli avvocati a Rimini per denunciare il sovraffollamento e le criticità delle carceri - Carcere Casetti di Rimini
Carcere Casetti di Rimini
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La Camera Penale di Rimini, in attuazione di quanto deliberato dal Coordinamento delle Camere Penali del distretto dell’Emilia Romagna, ha proclamato l’astensione degli avvocati impegnati innanzi al Tribunale di Rimini nelle giornate del 19 e 20 febbraio.

“L’astensione – si legge in una nota del direttivo – è volta a denunciare le drammatiche condizioni nelle carceri del distretto. Il sovraffollamento degli istituti penitenziari ha raggiunto livelli insostenibili: Bologna 175%; Ferrara 161%; Forlì 122%; Modena 153%; Parma 122%; Piacenza 123%; Ravenna 173%; Reggio Emilia 127%; Rimini 123%. Pressoché ovunque si riscontrano condizioni di detenzione degradanti, frequenti suicidi e rilevanti carenze di organico.

Molte delle carenze dell’Amministrazione penitenziaria trovano soluzione solo grazie all’impegno di una rete di associazioni di volontariato, che svolgono un ruolo di supplenza dello Stato in ambiti cruciali per la vita personale e relazionale dei detenuti.

Le specifiche criticità della Casa Circondariale di Rimini sono note da tempo: ambienti ammalorati e fatiscenti, in particolare nella prima sezione; detenuti con problemi di tossicodipendenza; carenza di personale di polizia penitenziaria, costretto troppo spesso a svolgere compiti che spettano ad altre figure professionali.

Come penalisti non possiamo rimanere indifferenti di fronte allo svilimento dei principi costituzionali della tutela della dignità delle persone, ancorché ristrette, e della finalità rieducativa della pena.

Riteniamo pertanto urgente, nell’immediato, un provvedimento di indulto, che potrebbe eventualmente essere limitato a specifiche tipologie di reati e sottoposto a determinate condizioni stabilite dal legislatore. Uno Stato non è debole se concede clemenza; lo è se consente che la sua Costituzione venga violata.

L’edificazione di un sistema penale autenticamente liberale deve, inoltre, necessariamente passare attraverso un radicale intervento di depenalizzazione, volto a ridimensionare un diritto penale ormai ipertrofico e carcerocentrico”.

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