Attentato a Ranucci, la firma nei resti dell’ordigno: nel mirino degli investigatori malavita locale e ultrà

Il Ris al lavoro sui frammenti della bomba artigianale che giovedì sera ha distrutto le auto del giornalista a Pomezia. Si indaga su ambienti criminali e tifoserie estreme

A cura di Glauco Valentini Redazione
18 ottobre 2025 20:00
Attentato a Ranucci, la firma nei resti dell’ordigno: nel mirino degli investigatori malavita locale e ultrà - © Ansa
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Proseguono senza sosta le indagini sull’attentato ai danni del giornalista Sigfrido Ranucci, avvenuto giovedì sera davanti alla sua abitazione a Pomezia, alle porte di Roma. L’esplosione di un ordigno rudimentale ha semidistrutto due automobili di proprietà del conduttore di Report, senza però provocare feriti per puro caso.

Gli esperti del Ris stanno analizzando i resti dell’esplosivo, con l’obiettivo di identificare il tipo di materiale utilizzato e risalire così alla mano che ha confezionato la bomba. Secondo gli investigatori, la “firma” lasciata nei frammenti potrebbe fornire elementi decisivi per individuare gli autori dell’intimidazione.

Nel mirino delle forze dell’ordine ci sono al momento la malavita locale e alcuni ambienti ultrà, già noti per atteggiamenti violenti e per possibili collegamenti con attività criminali. Un testimone avrebbe segnalato la presenza di una persona incappucciata che si allontanava rapidamente poco prima dell’esplosione.

Gli inquirenti stanno verificando anche i movimenti di un’auto che potrebbe essere stata utilizzata per la fuga dall’attentatore – o dagli attentatori – subito dopo l’esplosione.

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