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Balneari, Regione prepara atto di indirizzo. Biagini: "La spiaggia diventerà solo per i ricchi"

Balneari, la Regione prepara documento di indirizzo per i bandi di concessione delle spiagge. I dubbi di Biagini

A cura di Redazione
29 agosto 2024 12:33
Balneari, Regione prepara atto di indirizzo. Biagini: "La spiaggia diventerà solo per i ricchi" -
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Roberto Biagini, presidente dell’associazione Mare Libero, punge l’assessore regionale Corsini sul tema dei futuri bandi per la concessione delle spiagge.

La regione Emilia Romagna preparerà un documento di indirizzo (le linee guide per il bando competono ai Comuni), disponendo un indennizzo che tenga conto del valore di mercato dell’azienda e dei beni immobili; il criterio dei 5 anni maturati nel settore e la comprovata principale fonte di reddito proveniente dalla concessione; il canone che non deve essere oggetto di gara ma predeterminato dallo Stato. Inoltre, si dovrà tener conto della durata delle concessioni e del limite del numero che possono essere acquisite da un’unica società.

Per Biagini, si tratta, da parte della Regione, di vere e proprie “Clausole di protezione” a favore degli attuali concessionari.

“La spiaggia e il mare sono visti da Corsini – attacca Biagini –come beni di mercato da da salvaguardare esclusivamente per il profitto di pochi e sempre gli stessi (quindi logica monopolista e anticoncorrenziale) e di conseguenza barriere preclusive o discriminatorie per gli aspiranti imprenditori che impugneranno a ragion veduta indirizzi, bandi, e assegnazioni”.

Secondo Biagini, Corsini dimentica che gli attuali concessionari, nei contratti accettati e firmati, abbiano già rinunciato agli indennizzi: si sono infatti obbligati a liberare l’arenile, alla scadenza della concessione, da tutto quello che c’è sopra. Non possono dunque avere dei “ristori” per i beni immobili che fanno parte dello stabilimento balneare. Senza contare che anche gli indennizzi possono diventare fonte di contenzioso: “Attenzione all’ esposizione del danno erariale per il funzionario chi firmerà le eventuali determine di quantificazione. E chi determinerà (l’eventuale e illegittimo) il quantum? Un perito pagato con sold pubblici dai comuni? Lo paghi tu Corsini?”, prosegue Biagini.

Il mero atto di indirizzo della Regione, “concordato tra soggetti in palese conflitto di interessi con chi vuole entrare sul mercato” rischia inoltre di essere incostituzionale: già nel 2010, spiega il presidente di Mare Libero, la Corte Costituzionale ha dichiarato “l’incostituzionalità di leggi regionali che invadevano il campo esclusivo statale in tema di concorrenza”.

La preoccupazione di Mare Libero è che nonostante la concessione delle spiagge attraverso i bandi, la normativa sia tale da arrivare “a un totale privatizzazione”di esse “che comporterà un ulteriore allargamento della forbice tra chi potrà permettersi di pagarsi una qualità della vita migliore e chi invece è sprovvisto di tali mezzi e continuerà a stendere un asciugamano e a piantare un ombrellone nei pressi di una foce di un fiume inquinato o su una pietraia, come a Rivabella, con la vista oscena degli sdrai del bagnino limitrofo posizionati a mo’ di cortina di ferro per delimitare il territorio suo da quello di tutti”.

Biagini non ci sta e attacca “il silenzio assordante di quei partiti che governano le istituzioni locali” e “che a parole rivendicano la tutela dei più deboli e dei beni ambientali”, per poi invece muoversi nella direzione opposta. “Semplicemente vergognoso– chiosa – ma anche esplicativo della democratura che stiamo subendo”.

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