Bellaria, paternariato pubblico privato per le concessioni balneari: Biagini non ci sta, parte diffida

Il presidente dell'associazione Mare Libero contrario all'idea dell'amministrazione comunale e del consorzio Bim La Spiaggia

A cura di Riccardo Giannini Redazione
28 novembre 2025 15:05
Bellaria, paternariato pubblico privato per le concessioni balneari: Biagini non ci sta, parte diffida - Spiaggia di Bellaria Igea Marina PH ALESSIA BOCCHINI
Spiaggia di Bellaria Igea Marina PH ALESSIA BOCCHINI
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A Bellaria Igea Marina la giunta, per l'assegnazione delle concessioni balneari, pensa alla formula del paternariato pubblico-privato. Lo strumento scelto è quello del project financing: il privato interviene con propri capitali per realizzare l'opera su aree pubbliche e poi la gestisce, ripagando gli investimenti attraverso i ricavi. L'idea di darne applicazione per le concessioni balneari nasce dal consorzio Bim La Spiaggia e ha trovato il pieno appoggio dell'amministrazione comunale. Lo strumento in questione, infatti, viene utilizzato per opere pubbliche. Sul punto è però intervenuta la Commissione Europea, che sul tema del project financing ha chiesto modifiche al legislatore italiano, rilevando la non conformità del quadro normativo italiano alla direttiva Ue n.23 del 2014. Bellaria dal canto suo aspetta, anche se il piano B rimane lo stesso: fare le aste come tutti gli altri Comuni, in attesa che il governo e poi la Regione Emilia Romagna stabiliscano criteri e modalità.

Roberto Biagini, presidente dell'associazione Mare Libero, è tornato però all'attacco, presentando una diffida al comune di Bellaria, affinché interrompa la procedura di project financing. Secondo Biagini, l’iniziativa permetterebbe ad alcuni operatori economici locali di presentare proposte per la realizzazione e gestione di lavori o servizi in concessione, con il rischio di arrivare all’affidamento di contratti di lavori pubblici e servizi senza una reale procedura ad evidenza pubblica. L’obiettivo dichiarato del progetto sarebbe quello di mantenere numerosi lotti concessori e favorire la partecipazione delle micro e piccole imprese familiari che costituiscono il tessuto economico del settore. Per Biagini, tuttavia, il ricorso al partenariato pubblico-privato garantirebbe solo in apparenza il rispetto della concorrenza, diventando nei fatti un modo per eludere l’obbligo di gara pubblica.

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