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Blitz contro l’IVA su beni essenziali: anche Rimini “boicotta” la grande distribuzione

Mobilitazione di Ultima Generazione in tutta Italia, in una giornata oltre 7.000 adesioni

A cura di Redazione
01 giugno 2025 15:00
Blitz contro l’IVA su beni essenziali: anche Rimini “boicotta” la grande distribuzione - Ultima Generazione
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Di Mary Cianciaruso

È arrivata anche in Riviera la protesta nazionale lanciata da Ultima Generazione contro l’IVA sui beni di prima necessità. A Rimini, come in altre dieci città italiane, attivisti e cittadini hanno inscenato un’azione pacifica nei supermercati per lanciare il boicottaggio della grande distribuzione, parte della nuova campagna “Tagliamo l’IVA”. Striscioni, volantini e parole d’ordine per una mobilitazione che mira a raccogliere 100.000 adesioni entro l’11 ottobre, data di inizio del boicottaggio vero e proprio.

«Vogliamo rompere la routine del consumo per accendere un faro sull’ingiustizia economica che colpisce le fasce più fragili», spiegano i promotori, che rilanciano: «In un Paese dove il potere d’acquisto è calato del 10%, è inaccettabile pagare l’IVA su pane, pasta e olio. Il governo tagli subito l’imposta sui beni essenziali, come aveva promesso».

Il blitz alla Camera dei Deputati in Piazza del Parlamento
Ph. Ultima Generazione
Il blitz alla Camera dei Deputati in Piazza del Parlamento

L’azione arriva pochi giorni dopo l’approvazione del nuovo Decreto Sicurezza, che – secondo gli attivisti – rappresenta un ulteriore tentativo di «repressione del dissenso». Ma la risposta, assicurano, sarà sempre più incisiva. «Se entro ottobre saremo almeno in 100.000, smetteremo di fare la spesa nei supermercati, colpendo chi fa profitti sulle nostre difficoltà», dichiarano. L’obiettivo è generare pressione economica e mediatica sulla GDO, «uno dei settori più potenti e meno trasparenti del Paese».

Nel mirino anche il mancato sostegno all’agricoltura italiana: «Alluvioni, siccità e grandinate stanno devastando i raccolti. È ora che si tutelino agricoltori e risorse naturali, fermando il consumo di suolo e promuovendo pratiche sostenibili».

Il messaggio finale è diretto a Palazzo Chigi: «Il governo trovi le risorse dove stanno davvero: nei profitti dell’agrobusiness, della grande distribuzione e dell’industria fossile. Basta tassare chi lotta ogni giorno per arrivare a fine mese».

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