Boeri si difende: "Sono un architetto, non un cementificatore"

Al centro dell'inchiesta sull’urbanistica milanese, l'archistar replica alle accuse: "Colpito da una campagna diffamatoria"

A cura di Redazione
26 luglio 2025 19:12
Boeri si difende: "Sono un architetto, non un cementificatore" - L 'architetto Stefano Boeri
L 'architetto Stefano Boeri
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"Amo questa città. Sono un architetto e non un cementificatore": con queste parole affidate ai social, Stefano Boeri rompe il silenzio e reagisce all’ondata di critiche e polemiche che lo hanno travolto dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta sull’urbanistica del Comune di Milano. L'architetto, presidente della Triennale e autore del celebre Bosco Verticale, si dice vittima di una "violenta campagna diffamatoria", alimentata dalla divulgazione di "frammenti decontestualizzati di messaggi privati".

Nel frattempo, emergono nuovi dettagli dalle informative del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza. Sotto la lente degli inquirenti ci sono anche i comportamenti di Giuseppe Marinoni, ritenuto una figura chiave della Commissione Paesaggio e – secondo i magistrati – attivo nel ruolo di "procacciatore di affari", in stretta sinergia con l’allora assessore all’Urbanistica, Giancarlo Tancredi.

In particolare, si segnala un messaggio WhatsApp datato 29 settembre 2022, indirizzato da Marinoni a un manager di Coima, una delle società coinvolte nella trasformazione urbanistica della città. Nel testo, Marinoni invita ad agire "in fretta" riguardo al progetto del villaggio olimpico, una delle operazioni più strategiche in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

L’inchiesta continua a far emergere un quadro complesso di relazioni, pressioni e possibili conflitti d’interesse che stanno mettendo sotto esame l’intero sistema delle trasformazioni urbane a Milano. E mentre la magistratura va avanti, il dibattito pubblico si accende, sollevando interrogativi sul confine tra visione urbanistica e interessi privati.

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