Borghi della Lega dice no al nuovo invio di armi a Kiev
“Avevo già annunciato che non avrei votato altri aiuti”
Il senatore della Lega Claudio Borghi ribadisce la sua contrarietà al nuovo pacchetto di aiuti militari italiani destinati all’Ucraina, previsto per il 2026 e confermato ieri dal Consiglio Supremo di Difesa. Si tratta di un’ulteriore autorizzazione all’invio di armi che il parlamentare non intende sostenere.
“La mia posizione resta quella dello scorso anno – afferma Borghi – quando dissi chiaramente che quell’autorizzazione sarebbe stata l’ultima. Non ho alcuna intenzione di votarne un’altra, perché non solo le cose non sono cambiate, ma sono andate come pensavo, con un relativo aumento di morti”.
Il senatore sottolinea inoltre che, oltre alle ragioni politiche e umanitarie, a influenzare la sua decisione vi sono “dubbi sulla corretta gestione dei fondi”, che – sostiene – si sono aggiunti nel corso degli ultimi mesi.
La Lega e il governo non hanno ancora espresso una posizione unitaria sul voto parlamentare che sarà necessario per confermare la proroga dell’invio degli aiuti militari per il prossimo anno, ma la scelta di Borghi apre un ulteriore fronte di discussione all’interno della maggioranza.
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