Calcio Eccellenza, la Sampierana irrobustisce il centrocampo con Daniel Ariyo
Classe 2003, nelle ultime stagioni ha militato con Tropical Coriano e Savignanese

La Sampierana comunica di aver inserito nella sua rosa il centrocampista Daniel Ariyo, 1,85 di altezza, classe 2003, italiano di origine nigeriana. Cresciuto nel Romagna Centro, è passato al Cesena dove ha giocato per tre stagioni nel settore giovanile con Under 17 e Primavera (due anni). Poi al Cattolica e a metà stagione il trasferimento al Tropical Coriano. Nell’ultimo campionato era alla Savignanese. Conosce, insomma, il campionato di Eccellenza.
Che giocatore è Daniel Ariyo?
“Sono un centrocampista, ho giocato in tutte le posizioni e con diversi compiti. Preferisco il ruolo di mezzala perché posso sfruttare meglio gli inserimenti per arrivare alla conclusione in porta. E’ questa la mia qualità migliore. Nelle mie corde c’è più fase di interdizione rispetto a quella di costruzione del gioco. Ho una buona corsa, non mi tiro indietro nella battaglia. In cosa devo migliorare? Sotto tutti i profili, in particolare nella tecnica”.
Il suo modello di riferimento?
“Mi ispiro ad Adrien Rabiot anche se lui ha migliori qualità offensive rispetto a quelle difensive mentre io mi sento un po’ più forte in fase di interdizione”.
La stagione che ricorda più volentieri?
“Dopo l’esperienza di Cattolica non ottimale sotto tutti i profili, dico senz’altro quella di Coriano. Ho trovato uno spogliatoio ottimo, una società presente, che mi ha sempre aiutato in ogni mia necessità. Ci siamo salvati bene. Con i compagni mi sono trovato molto bene come del resto a Savignano, peccato che il nostro impegno non sia stato sufficiente per centrare la salvezza”.
Come ha preso la chiamata della Sampierana? Per la sua esperienza, che requisiti occorrono per affrontare al meglio il campionato di Eccellenza?
“Mi ha fatto molto piacere la proposta della Sampierana, sono contento perchè penso di trovare l’ambiente giusto per esprimermi al meglio. Ho avuto dei contatti con un altro paio di club, ma non si sono concretizzati e dunque la chiamata del presidente Melini mi riempie di gioia. La prima cosa importante è inserirmi al meglio nella squadra, trovare affinità con i compagni perché la prima condizione per raggiungere il traguardo sportivo auspicato è necessario un forte spirito di gruppo. E’ un campionato tosto, in cui la parte tecnica e quella agonistica sono parimenti importanti, ma ho visto matricole che l’hanno affrontato al meglio questo deve darci fiducia. La cura dei dettagli sarà molto importante, può spostare alcuni equilibri”.
Quanto è stata importante l’esperienza nel settore giovanile del Cesena?
“Molto e non solo a livello tecnico. Mi ha fatto crescere anche come persona, mi ha insegnato a vivere con professionalità il contesti di squadra a 360 gradi”.
Cosa è il calcio per lei?
“E’ una grande passione che affianca al mio percorso universitario: sono iscritto al secondo anno della Facoltà di Cesena di Ingegneria e Scienze Informatiche. Il mio primo obiettivo è dare sempre il massimo e cercare di crescere per arrivare il più in alto possibile, magari nel calcio professionistico”.