Calcio, quando i presidenti fanno il buono e il cattivo tempo: i casi più clamorosi

da Massimo Moratti fino ad arrivare a Silvio Berlusconi

La storia del calcio insegna una lezione di vita: spesso il potere annebbia la mente di chi lo ha, portandolo a prendere delle decisioni quantomeno azzardate, prive di senno e procedendo soltanto in base al proprio umore. La Serie A, nel corso degli anni, ha regalato tantissimi esempi interlocutori in tal senso. Basti pensare alle vecchie proprietà italiane, da Massimo Moratti fino ad arrivare a Silvio Berlusconi, passando per le follie di Zamparini e per il carattere fumantino di due presidenti come Lotito e De Laurentiis.

Spalletti? Il rinnovo di De Laurentiis arriva via PEC

Gli azzurri hanno dimostrato di essere i più forti sul campo. La vittoria dello scudetto, e il ruolo da protagonisti nelle quote delle scommesse online, di certo non avrebbero mai fatto immaginare uno scenario simile. Dopo una stagione magica, che ha portato il Napoli a primeggiare in Serie A, il presidente azzurro ha deciso di esercitare la clausola del rinnovo automatico, inviando una fredda PEC a Spalletti. L’allenatore non ha ovviamente gradito questa modalità, e tra i due si è creato il gelo. Alla fine il mister della terza stella ha deciso di prendersi un anno di stop, e il presidente non ha potuto fare altro che prendere atto di questa decisione.

Massimo Moratti e la sua ossessione per Alvaro Recoba

Ha fatto storia la passione (anzi, l’ossessione) del presidente nerazzurro Massimo Moratti nei confronti del giocatore Alvaro Recoba. Arrivato nella stessa estate del fenomeno Ronaldo, il Chino impiega pochi minuti per far innamorare Moratti: qualche lampo nel buio, giusto per spingere il presidente dell’Inter a farlo diventare il giocatore più pagato al mondo dal 2001 al 2003. Recoba vestirà la maglia nerazzurra fino al 2007, fra prestiti e passaporti falsi, diventando con tutta probabilità uno dei migliori incompiuti di sempre: una bozza di campione mai realizzatasi, nonostante Moratti abbia fatto di tutto per coccolarlo e per farlo felice.

Silvio Berlusconi, il mago, il Milan e la sfortuna

In pochi sanno che Silvio Berlusconi, prima di comprare il Milan, pensò seriamente di acquisire l’Inter. Si tratta di un aneddoto che avrebbe potuto cambiare la storia del calcio italiano e mondiale, e che è bene ripercorrere. Berlusconi, nel 1982, aveva come consigliere un mago, che lo aveva messo in guardia dal possibile acquisto del club rossonero: “Ti porterà sfortuna”. Alla fine, il noto imprenditore decise di non comprare l’Inter e, dopo qualche anno di riflessione, optò per l’acquisto del Milan nel 1986. Berlusconi, poi, si fece notare anche quando regalò a Zannoni una Fiat Uno, per farsi “perdonare” dell’infortunio subito in amichevole contro il Milan.

Maurizio Zamparini, il presidente delle follie

Zamparini è stato un personaggio unico nel mondo del calcio: un presidente fumantino, autoritario a dir poco e famoso per l’incredibile numero di esoneri nei vari club, dal Venezia al Palermo. Il record appartiene proprio a lui, con 54 licenziamenti all’attivo, e con una media di due allenatori sotto contratto a stagione. In una stagione arrivò addirittura a cambiare 6 volte: era il 1994/95, e sulla panchina del Venezia si alternarono Ventura, Maifredi, Geretto, ancora Ventura, Rossi e ancora Geretto. Guidolin era il “preferito”, al punto da essere stato allenatore del Palermo per ben 4 volte, tra esoneri e richiami.

Lo stile unico di Lotito e il salvataggio della Lazio

Lotito piace a tutti per il suo stile unico e inconfondibile, e per aver rilevato la Lazio salvandola dal fallimento. Il primo mercato riuscì addirittura a comprare 9 giocatori in un giorno, tutti scelti da lui leggendo i curriculum, e segnando un record. Ancora oggi è famoso per frasi come “Zarate vale quanto Messi” e l’oramai storico “Pagare moneta, vendere cammello”.

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