Caso Paragon, Salvini parla di 'Regolamenti di conti' nei servizi segreti: poi la Lega corregge il tiro
Il vicepremier inizialmente accenna a tensioni interne all'Intelligence sullo spionaggio di giornalisti e attivisti, ma il partito precisa: "Solo riferimenti a notizie di stampa". L'opposizione chiede chiarimenti in Parlamento

Durante una conferenza stampa, Matteo Salvini ha commentato il caso Paragon, relativo allo spionaggio di giornalisti e attivisti tramite un software fornito a governo e forze dell’ordine. Inizialmente ha dichiarato di non sapere nulla, poi ha parlato di presunti “regolamenti di conti” tra i servizi di intelligence. La Lega ha successivamente precisato che il riferimento era solo a quanto riportato dai media, ribadendo fiducia nei vertici dell’Intelligence.
L’opposizione ha reagito con dure critiche. Elly Schlein (Pd) ha chiesto chiarimenti in Parlamento, mentre Angelo Bonelli (Avs) ha definito grave l’uso del software per spiare cittadini. Enrico Borghi (Italia Viva) ha richiesto audizioni per chiarire chi utilizza il software e con quali finalità.