Caso Pierina, contrattacco dei legali della famiglia: nel mirino leoni da tastiera e i complottisti
Come avevano anticipato ad altarimini.it, i legali della famiglia Paganelli hanno presentato querele: ci sono già diversi indagati


Una settimana fa avevamo riferito del malessere della famiglia di Pierina Paganelli per l'ondata di odio del web, ma anche per il proliferare di commenti e interventi, social e televisivi, di stampo "complottista", con accuse pesanti nei confronti della stessa famiglia e della procura. Gli avvocati Monica e Marco Lunedei e Alfredo Andrea Scifo hanno presentato denunce che, secondo quanto emerso, avrebbero già portato a individuare decine di indagati. Nel mirino sono quindi finiti i leoni da tastiera, ma anche chi ha veicolato fake news. Non solo: i legali ritengono che i commenti sul web possano anche essere conseguenza di una precisa strategia difensiva, tesa ad abusare della credulità popolare, manovrare l'opinione pubblica e influenzare il processo. "E' una strategia mediatica che emerge dagli atti di indagine - precisa l'avvocata Monica Lunedei -. La leggiamo nei documenti come le intercettazioni perché Valeria Bartolucci la riferisce al marito, Louis Dassilva unico indagato per l'omicidio, durante i colloqui in carcere. L'abbiamo vista in tv, questa strategia e su alcuni canali YouTube che hanno attinto a mani basse dai consulenti di difesa ottenendo degli atti o delle informazioni distorte e parziali. Si attacca la nipote di Pierina che all'epoca era minorenne suggerendo un suo coinvolgimento nell'omicidio. Del resto è la stessa Bartolucci che ripete da mesi che lei è convinta che siano stati in due o tre ad uccidere Pierina. Assurdità messe in rete con un preciso intento di influenzare il processo. C'è una vera e propria aggressione nei confronti della famiglia della vittima che non può più essere tollerata". Questo filone di indagine, legato all'omicidio di Pierina Paganelli, è coordinato dalla sostituta procuratrice Alessia Mussi.