Caso Pierina: Dassilva rimane in carcere, "Non ha affidabilità"

Il Tribunale del Riesame conferma l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Louis Dassilva, accusato dell'omicidio di Pierina Paganelli

A cura di Redazione
24 ottobre 2024 12:44
Caso Pierina: Dassilva rimane in carcere, "Non ha affidabilità" - Louis Dassilva
Louis Dassilva
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“Si tratta di una mentalità che non conosce limiti alle proprie possibilità di azione e che contempla come possibile la soppressione di una vita umana se questa ostacola un suo piano”. Lo scrive il giudice Mazzino Barbensi, presidente del collegio del Tribunale del Riesame a cui la difesa di Louis Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e andrea Guidi, hanno fatto ricorso contro l’ordinanza cautelare emessa dal gip, Vinicio Cantarini per l’omicidio di Pierina Paganelli.

Lo riporta l’Ansa.

Dassilva è in carcere dal 16 luglio ed è l’unico indagato dal sostituto procuratore Daniele Paci, per l’omicidio della 78enne avvenuto il 3 ottobre del 2023 nel garage del condominio di via Del Ciclamino a Rimini.

Il Tribunale del Riesame, nelle motivazioni con cui conferma l’ordinanza del gip di Rimini, scrive che “nessuna affidabilità può dunque attribuirsi ad un tale soggetto, e tanto meno può pensarsi di rimandare il medesimo nel domicilio confinante con quello della sua amante, dove ora è presente il marito di lei – che, nel mese di maggio del 2023 era stato vittima di incidente mentre era in sella alla bicicletta cagionato da persona rimasta ancora ignota- che è tuttora vivo“.

Nelle motivazioni il Riesame non lascia spazi di manovra alla difesa di Dassilva e conferma passo passo l’ordinanza di Rimini elencando gli indizi di colpevolezza ad iniziare dall’alibi.

“L’alibi – dice il Riesame – proviene da una persona che non è in grado di dare sufficienti rassicurazioni a riguardo della sua attitudine a dire il vero anche quando questo si pone contro gli interessi del marito. Tale conclusione non discende dalla mera circostanza che la Bartolucci sia la moglie dell’indagato, ma da condotte concretamente tenute dalla stessa sia nei confronti del marito, sia nei confronti dell’indagine”.

L’alibi di Dassilva non regge non solo perché è la moglie che lo fornisce ma anche perché lei pare disposta a difenderlo nonostante tutto. “Dunque la condotta di Valeria Bartolucci – scrivono i giudici di Bologna – appare diretta a mantenere il rapporto col marito a prescindere anche da ciò che le può far male nell’animo”.

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