Caso Poggi, parla il padre di Sempio: "Quel pizzino l’ho scritto io"
Giuseppe Sempio chiarisce il significato dell’appunto trovato: "Si trattava di soldi per marche da bollo o documenti"


«Sì sì, era un pizzino che ho scritto io». Con queste parole Giuseppe Sempio, padre di Andrea, unico indagato nella nuova inchiesta sulla morte di Chiara Poggi, ha spiegato ieri sera a Quarto Grado la provenienza del biglietto ritrovato con l’annotazione: «Venditti gip archivia X 20-30 euro».
Secondo Sempio, quella cifra non riguarderebbe movimenti sospetti ma spese burocratiche: «Mi è stato detto che forse erano soldi per le marche da bollo o forse soldi da dare agli avvocati per prelevare i documenti».
Nella giornata di ieri Giuseppe Sempio è stato ascoltato insieme alla moglie per circa sette ore in caserma, nell’ambito dei nuovi sviluppi dell’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti. Quest’ultimo è accusato di aver ricevuto denaro in cambio dell’archiviazione della posizione di Andrea Sempio.
La Procura di Brescia sta inoltre indagando su alcune intercettazioni e sui rapporti tra membri della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Pavia e la famiglia Sempio.